La stima è impressionante: ogni anno muoiono in Italia 30 milioni di Uccelli per impatto contro vetri!
di Luciano Ruggieri
Si tratta di un problema ormai noto da tempo: le vetrate di edifici, sia di edifici pubblici che di case private ingannano il volo degli Uccelli che si schiantano contro di esse sia di giorno che soprattutto di notte durante le migrazioni.
Non pensate che la cifra di questo massacro sia artificiosamente gonfiata: negli Stati Uniti sono un miliardo gli Uccelli uccisi per collisione ogni anno, in Svizzera si calcola una media di un Uccello per ogni edificio! In Italia non ci si discosta da un calcolo di 25-30 milioni di Uccelli morti in questa maniera grottesca.
Non è perfettamente chiaro perché gli Uccelli impattino contro i vetri. Alcuni vetri sono più pericolosi di altri, soprattutto quelli perfettamente trasparenti che fanno intravedere alberi o giardini al di là dell’ostacolo o quelli che riflettono l’ambiente circostante e il verde attorno all’edificio stesso.
Edifici circondati da alberi sono più pericolosi, ma per i grattacieli o gli edifici multipiano, il pericolo può venire anche dall’impatto notturno durante le migrazioni, soprattutto come è norma, sono posizionate delle luci di posizione che segnalano la sagoma dell’edificio per gli umani, ma non per gli Uccelli! Infatti durante il volo notturno gli Uccelli sono attratti dalle luci e possono schiantarsi contro l’edificio stesso.
Nella mia esperienza mi sono trovato a vedere una Balia nera, un piccolo passeriforme che migra dal Nord Europa verso l’Africa occidentale, precipitare a terra dopo un impatto in pieno giorno contro il palazzo della RAI a Torino. Il palazzo in questione ha finestre scure e non trasparenti e non ci sono alberi perché è in pieno centro della città. Cosa abbia visto per schiantarsi contro il palazzo per me è stato incomprensibile ma la Balia si è salvata! Infatti l’ho potuta raccogliere apparentemente morta e dopo alcune ore si è ripresa ed è volata via.
In un’altra occasione ho assistito a un Tordo bottaccio che davanti ai miei occhi si è schiantato contro una porta finestra di in ristorante in Valle d’Aosta, purtroppo rompendosi il collo. In questo caso, forse ha pensato di attraversare lo spazio vetrato per raggiungere altri alberi.
Cosa si può fare per evitare questo massacro?
Sugli spazi vetrati dei pannelli fonoassorbenti delle autovie sono applicati, ma non è obbligatorio purtroppo per legge, delle sagome di rapace. Questo riduce la possibilità di impatto, probabilmente non tanto per la sagoma in sé, ma per la segnalazione della presenza di una superficie. Infatti funzionano anche strisce e linee verticali larghe almeno 3 mm e distanti 5 cm sul lato esterno delle vetrate o altri adesivi di altra forma o colore.
In altri casi, se non si possono applicare le sagome si può allontanare la linea di volo dall’edificio applicando sul davanzale o sul balcone girandole, stelle filanti o altre sagome di carta o di alluminio che funzionino da deterrente.
Per modificare le traiettorie di volo sono utili pannelli fonoisolanti opachi di legno o metallo, terrapieni con vegetazione e alberature mentre sono pericolosi per l’avifauna i pannelli trasparenti e/o riflettenti, in quanto gli Uccelli non capiscono che rappresentano un ostacolo (vedi Palazzo RAI a Torino).
Sulle autovie o lungo le ferrovie sono istallate spesso strutture anti-rumore fono-assorbenti: se queste barriere hanno finestre in plexiglas senza sagome, causano statisticamente la morte di 800 Uccelli per ogni chilometro di barriera. Come abbiamo detto, la sagoma del rapace è considerato un mezzo obsoleto e non idoneo alla mitigazione, infatti recentemente sé stata stabilita per norma UNI 11160, l’utilizzo di lastre con abrasioni orizzontali o con motivi serigrafici per mitigare gli impatti con gli Uccelli contro questi pannelli.
Ma sugli edifici privati o industriali ci si attende a breve una tutela legislativa nuova e anche da parte delle aziende, una maggiore sensibilità per evitare con mezzi relativamente semplici, questo genere di morti per collisione del tutto inutili.