I canguri sono considerati il simbolo dell’Australia eppure, in patria, è in corso un vera e propria strage.
Lo definiscono harvest e lo indicano come un prelievo controllato ma, in realtà, si tratta di uccisioni indiscriminate.
A fare luce sul fenomeno della strage di canguri australiani è l’ultimo rapporto della LAV, che indica anche un dettaglio non indifferente: è l’Italia il primo importatore di pelli di canguro australiane.
44 milioni di canguri uccisi
Secondo l’associazione, tra il 2000 e il 2018 i “prelievi controllati” avrebbero portato all’uccisione di 44 milioni di canguri, con una media annua di 2.324.711 animali.
«Questo si configura come il più brutale abbattimento di animali selvatici al mondo, che vede l’Italia primo Paese importatore di pelli di canguro in Europa – spiega l’associazione –. Quella in corso in Australia è una strage lenta, con un numero impressionante di vittime “collaterali”: cuccioli dipendenti dalle madri o ancora nel marsupio, animali feriti, o fuggiti in preda al panico, tutti condannati a lenta agonia».
In che settore sono impiegate le pelli
Le uccisioni riguardano sei differenti specie: il Canguro Grigio Occidentale, il Canguro Grigio Orientale, il Canguro Rosso, il Wallaroo Comune, il Wallaby di Bennet e il Pademelon della Tasmania.
Gli animali sono uccisi per fini commerciali, ma non per la loro carne, bensì per le loro pelli.
Secondo i dati del rapporto, l’Italia non è un Paese di riferimento per il mercato della carne di canguro, ma è il principale importatore europeo di pelli grezze, con oltre 2 milioni di pezzi importati tra il 2012 e il 2016.
Il consumo della carne di canguro – che è limitato anche in Australia – è invece marginalmente presente in Belgio, Germania, Olanda, Francia e Regno Unito.
Ma dove vengono impiegate le pelli di canguro? I maggiori utilizzatori di questo pellame sono le aziende del settore sportivo, in particolar modo quello motociclistico e calcistico. La pelle di canguro – se confrontata con quella bovina – è più sottile e resistente e, dunque, maggiormente performante.
Una mattanza sconosciuta
Il numeri del massacro di canguri superano di dieci volte quelli della più nota caccia alle foche del Canada.
«Ma questo mercato è scarsamente conosciuto. Facciamo appello alle istituzioni italiane e dell’Unione Europea affinché introducano il divieto di importazione di pelli e carni di canguro – spiega la LAV –. L’Italia e l’Unione Europea sono state pioniere nel vietare, fin dal 2006, l’importazione di pelli di foca: un importante precedente, ora utile anche per arginare la mattanza dei canguri. L’Italia ha i suoi interessi nel mercato di queste pelli, eppure esistono materie prime e prodotti animal free sostenibili: impedire il massacro dei canguri è un dovere per il nostro Paese e per l’Unione Europea».
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