Sir Joseph Banks fu uno dei più grandi scienziati della sua epoca. Suo padre, William Banks, era un ricco possidente terriero inglese. L’immensa fortuna che da lui ereditò consentì a Joseph di viaggiare per il mondo e, al tempo stesso, finanziare progetti di ricerca nel corso di tutta la sua vita. Tale fu la sua influenza nel campo che, con gli anni, divenne uno dei più importanti mecenati dell’esplorazione scientifica nella storia dell’Impero Britannico. Nel 1766, a soli 23 anni, entrò nella Royal Society e nello stesso anno partecipò a un viaggio di esplorazione delle terre canadesi (Terranova e Labrador).
Fu però con il suo lavoro da naturalista nel primo grande viaggio del capitano Cook, tra il 1768 e il 1771, che la sua fama si accrebbe a dismisura. L’avventurosa esplorazione delle terre australi (Polinesia, Nuova Zelanda e Australia) a bordo dell’Endeavour portò al giovane Banks un grande prestigio negli ambienti accademici. Rifiutò di partecipare al successivo viaggio di Cook perché il capitano aveva fatto smantellare le pretenziose modifiche che aveva richiesto per la nuova nave, la Resolution. Ciononostante, la sua notorietà fu tale da permettergli una rapida ascesa alle più alte cariche in campo scientifico. Nel 1778 venne nominato presidente della Royal Society, posizione che ricoprì per i suoi restanti 41 anni di vita. Partecipò alle sue assemblee istituzionali anche quando, a causa della gotta, perse l’utilizzo delle gambe. Morì nel 1820.
Ma quali furono i suoi principali meriti scientifici? Il suo lavoro da mecenate va sicuramente ricordato: in particolare, inviò botanici in giro per il mondo a raccogliere campioni di ogni tipo di pianta esotica per i Kew gardens di Londra. Banks fece così conoscere al mondo occidentale l’eucalipto, l’acacia, le piante del genere Banksia (che da lui prendono il nome) e la bougainvillea (dedicata al collega Louis Antoine de Bougainville). Fu anche uno dei primi occidentali a osservare da vicino la Grande Barriera Corallina australiana.
Ma la curiosità scientifica che più di ogni altra è legata al nome di Joseph Banks è la scoperta del canguro: nell’estate del 1770, l’Endeavour rimase ormeggiato lungo le coste del Queensland per riparare i danni causati da uno scontro con la barriera corallina. Esplorando le terre australiane, lo scienziato osservò per la prima volta un insolito animale e chiese ai locali quale fosse il suo nome. La tradizione vuole che gli aborigeni gli risposero gangurru (poi modificato in kangaroo), ossia “non capisco” nella loro lingua e Banks, erroneamente, credette che l’animale si chiamasse davvero così. La leggenda rimase viva per due secoli finché, nel 1970, fu il linguista John B. Haviland a sbugiardarla: nella lingua degli aborigeni, gangurru significa proprio canguro.
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