Il guardiano della foresta Paulo Paulino Guajajara è l’ultima vittima dei sicari della mafia del legno, entrati illegalmente nella terra indigena Araribóia, nello stato di Maranhão dell’Amazzonia brasiliana.
Secondo quanto riferito dalle fonti locali, durante l’imboscata dei sicari sarebbe rimasto ferito anche un altro guardiano della foresta, Laércio Guajajara.
Vittima della deforestazione
La lunga scia di omicidi che sta insanguinando l’Amazzonia è strettamente correlata al disboscamento della foresta, sempre più massiccio. «Paulino e Laércio sono le vittime più recenti di uno Stato che sta sacrificando ambiente e diritti umani sull’altare del profitto – ha commentato Greenpeace, esprimendo solidarietà e vicinanza ai popoli indigeni e condannando le uccisioni –. Chiede al governo brasiliano di agire immediatamente per prevenire ulteriori morti e violenze ai danni dei popoli Indigeni e per tutelare la Foresta Amazzonica».
In Europa per chiedere azioni concrete
Proteggere le loro terre, per i poli indigeni, può costare la vita. Gli omicidi sono legati a doppio filo con l’incessante attività di disboscamento in atto in Amazzonia. La foresta è rasa al suolo per fare spazio alla produzione di carne e materie prime quali soia e legno, tutti prodotti che l’Europa importa dalla Brasile in quantità massicce.
Una strage nascosta e dimenticata, della quale se ne parla poco. Per questo, una delegazione di leader indigeni dell’Amazzonia è in visita in Europa: le prossime tappe saranno in Portogallo, Belgio, Svizzera, Francia, Spagna e Regno Unito.
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