Tre leonesse e otto cuccioli di leone sono stati trovati senza vita all’interno del Parco nazionale Queen Elisabeth; la strage dei leoni è avvenuta nei pressi del villaggio di pescatori di Hamukungu, rinomata meta turistica del Paese.
Le carcasse degli animali sono state scoperte dai ranger del parco che stanno ora indagando sulle cause dell’anomala moria.
La vendetta degli allevatori
Secondo le prime indagini, tuttavia, la causa della morte parrebbe chiara: i leoni sono stati avvelenati, rei di avere predato alcuni capi di bestiame che gli allevatori locali lasciano pascolare a poca distanza dall’area protetta.
«È importante mettere in atto piani di compensazione delle perdite di bestiame per gli allevatori – ha detto Bashir Hangi, communications manager dell’Uganda Wildlife Authority (UWA) –. Solo sensibilizzando la popolazione locale potrà esserci una pacifica convivenza tra gli animali e le persone».
Popolazione in continuo calo
Intanto, a seguito dell’uccisione dei cuccioli e delle leonesse, la popolazione di leoni all’interno del parco si è pressoché dimezzata, arrivando a contare appena 19 individui.
Un futuro incerto, quello dei leoni in Uganda, come più volte sottolineato anche da Born Free Foundation. «Non possiamo più tollerare che casi del genere avvengano – ha detto Mark Jones, portavoce di Born Free Foundation UK –. Lavorare con i locali per la gestione dei conflitti deve essere la priorità».
Le azioni per la tutela del re della savana devono essere immediate: la stima più recente – che risale al 2013 – dice che in Uganda di leoni ne restino solamente 400.
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