Le prospettive di occupazione per i giovani nei settori delle energie rinnovabili, del turismo sostenibile e della pesca non sono solo un’aspirazione per chi sposa i principi della sostenibilità e della vita a contatto della natura, sono realtà quanto mai concrete.
Lo dimostra il racconto delle storie di tre giovani la cui vita, lavoro e futuro sono legati al mare e alla sua protezione.
Il WWF ha realizzato un documentario, “Blue Future” che mostra l’enorme potenziale dei “lavori blu” sostenibili che offre il bacino del Mediterraneo. Portando al pubblico tre storie esemplari, il film è un invito per le giovani generazioni, i governi e le imprese del Mare nostrum a lavorare insieme per rilanciare l’economia blu della regione, partendo con la salvaguardia del mare.
Un bacino di grande importanza economica
Il Mediterraneo è uno dei mari economicamente più importanti del mondo: attorno ad esso ruotano attività che generano un valore economico annuo stimato di 450 miliardi di euro, in particolare nei settori della pesca e del turismo.
Ma il valore del Mediterraneo deve essere preservato. È indispensabile un continuo lavoro di recupero dello stato di salute del mare e di salvaguardia della sua biodiversità. Decenni di offese agli habitat e alle specie marine e le crescenti pressioni esercitate da attività economiche non sostenibili stanno mettendo a repentaglio il futuro del nostro mare e delle tante persone che dipendono da esso.
Il declino ecologico del Mediterraneo innesta anche il declino del nostro benessere economico e sociale, portando nelle zone interessate a tassi di disoccupazione record.
“Blue Future”
Il documentario, prodotto dal WWF e dal progetto COGITO, racconta la storia di tre giovani di Croazia, Tunisia e Italia che hanno impegnato la loro passione, istruzione e competenze nello sviluppare un approccio più sostenibile in tre settori chiave della nostra economia: pesca, turismo ed energia.
- Marina è una ricercatrice che sta raccogliendo dati scientifici per aiutare i pescatori a gestire e ricostituire gli stock in declino dello scampo dopo anni di pesca eccessiva;
- Rania è un’imprenditrice che ha deciso di lanciare l’ecoturismo nelle coste settentrionali della Tunisia per sostenere le economie e le tradizioni locali;
- Simone è un ingegnere che ha lavorato in Italia per sviluppare un nuovo tipo di energia rinnovabile utilizzando onde e correnti marine.
Le loro storie dimostrano l’enorme potenziale umano che esiste nella regione per sviluppare nuove idee, tecnologie e approcci per rilanciare l’economia mediterranea e preservare l’ambiente marino e terrestre.
Alessandra Prampolini, direttore generale WWF Italia, ha dichiarato:
«Con “Blue Future” vogliamo fornire una nuova narrazione del Mediterraneo e dei suoi popoli, che sia fatta di innovazione, sviluppo tecnologico e prosperità sociale e che sia strettamente connessa alla tutela del nostro mare. Lavori verdi e blu, energie rinnovabili, pesca sostenibile, ecoturismo, trasporti marittimi a basse emissioni di carbonio. Le soluzioni per una nuova economia e società mediterranee sono già a portata di mano».
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