Gli scavi nei depositi del Lago Fossile della Green River Formation, in Wyoming, hanno rivelato quasi 30 fossili di pipistrelli negli ultimi 50 anni. I tanti ritrovamenti di scheletri di mammiferi volanti nel notevole deposito (lagerstätte) risalente al più antico periodo dell’Eocene (52 milioni di anni fa circa) erano finora limitati a due sole specie di pipistrelli.
Ora i ricercatori hanno trovato una nuova specie di Icaronycteris basata su due scheletri articolati di antenati dei pipistrelli scoperti nell’American Fossil Quarry a nord-ovest di Kemmerer, sempre in Wyoming.
La posizione stratigrafica di questi fossili indica che si tratta dei più antichi scheletri di pipistrello recuperati finora in tutto il mondo.
Piccolo arrampicatore volante
Il pipistrello appena ritrovato è stato battezzato Icaronycteris gunnelli ed era molto piccolo, pesava solo 25 grammi. Nonostante le dimensioni ridotte, aveva già sviluppato la capacità di volare ed era probabilmente in grado di usare l’ecolocalizzazione.
Il sito dove è stato rinvenuto contiene i resti di un intero ecosistema risalente a circa 52 milioni di anni fa, tra cui un lago subtropicale e la foresta circostante. In questo periodo la temperatura terrestre si stava riscaldando e animali, insetti e piante si stavano rapidamente diffondendo e diversificando.
Il pipistrello viveva probabilmente tra gli alberi intorno al lago e da lì si lanciava in planata per cacciare gli insetti sull’acqua.
I due scheletri assomigliano molto ai pipistrelli moderni, tuttavia ci sono piccole ma significative differenze. Le ossa dei pipistrelli appena scoperti sono molto più forti e robuste, soprattutto negli arti posteriori. È quindi possibile che questi pipistrelli avessero zampe più forti per arrampicarsi sugli alberi e che rappresentino la fase finale di una trasformazione di questi mammiferi da arrampicatori a esperti volatori.
Lo studio “The oldest known bat skeletons and their implications for Eocene chiropteran diversification”, che descrive la nuova specie, è stato condotto da Tim Rietbergen, biologo evoluzionista del Naturalis Biodiversity Centre nei Paesi Bassi, ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE.
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