Venerdì mattina è stata segnalata al Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone la presenza sottocosta di un cetaceo in difficoltà. I volontari del Centro sono giunti immediatamente sul posto e hanno iniziato a fare delle riprese con il drone, rendendosi conto che si trattava di un esemplare adulto di balenottera comune, in evidente difficoltà a causa della mancanza della coda e di uno stato di denutrizione gravissimo. Le balenottere di questa specie vivono in gruppi di almeno 6-7 esemplari e durante le migrazioni anche in gruppi molto più numerosi
A questo punto, i volontari si sono imbarcati per capire meglio la situazione e documentare le condizioni dell’animale, che si muoveva molto lentamente in direzione sud-overst, verso Capo Spartivento.
La causa della perdita della coda potrebbe essere la collisione con una grande nave o l’intrappolamento in una rete da pesca. Tale condizione avrà portato la balenottera a spingersi sottocosta e l’estrema magrezza che si evidenzia nel suo corpo indica che non si alimenta da parecchio tempo, a causa delle difficoltà nell’immersione.
Purtroppo le possibilità di sopravvivenza di questo esemplare sono minime o pressoché nulle e non si esclude l’eventualità che possa spiaggiarsi in zona nelle prossime ore.
«Abbiamo deciso di documentare questo avvenimento tanto triste quanto importante per sensibilizzare, ancora una volta, sullo stato di salute del nostro mare e dei suoi abitanti, la cui sopravvivenza è, sempre più messa a dura prova dall’uomo. Ringraziamo per la collaborazione i due Giuseppe che ci hanno accompagnato in barca. Abbiamo provveduto a segnalare il tutto alla Guardia Costiera di Reggio Calabria, che ci terrà informati su ulteriori avvistamenti» dichiarano Tania e Filippo, dello staff di Blue Conservancy Onlus.
La specie
La balenottera comune (Balaenoptera physalus) è il secondo animale più grande mai esistito sulla Terra, secondo solo alla Balenottera azzurra. Gli adulti di questa specie raggiungono i 18-25 m di lunghezza e tra le 60 e 80 tonnellate di peso. È una velocista del nuoto, che raggiunge anche i 40 km/h. Ha un corpo affusolato dalla colorazione grigia, caratteristica della specie, sul dorso e bianca sul ventre; vive in profondità – cibandosi di piccoli crostacei, pesci e plancton – e ogni 15 minuti emerge per respirare, emanando lunghi soffi verticali a volte alti 6-7 metri, dovuti alla presenza di uno sfiatatoio provvisto di due orifizi.
L’attuale status della popolazione in Mediterraneo è poco noto, ma si sa che gli stessi individui vanno ad alimentarsi nel bacino ligure e nel Sud del Tirreno. Le collisioni con i mezzi nautici e i grovigli di reti da pesca in cui restano impigliate sono la causa principale della mortalità della specie.
A livello mondiale, le popolazioni di balenottera comune sono gravemente compromesse a causa dello sfruttamento da parte della moderna baleneria industriale. Pertanto la specie è stata classificata come endangered (in pericolo di estinzione).
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