Un promontorio, un’isola, oltre venti chilometri di dune che si affacciano sul mare, quattro laghi costieri, oltre 3000 ettari di foresta, centinaia di specie animali e vegetali, i centri storici di Sabaudia e San Felice, meraviglie come la Villa di Domiziano e il Borgo di Fogliano. Il Parco nazionale del Circeo è un luogo meraviglioso, forse non abbastanza conosciuto, che dal 1977 vanta il titolo di Riserva della biosfera dell’Unesco.
Istituito nel 1934, ha attraversato molti momenti difficili nella sua lunga vita. Già nel 1967 Antonio Cederna, nella sua “Prima Carta dell’Italia da salvare”, lo definiva abbandonato alla speculazione in tutti i suoi tratti costieri. Negli anni successivi questo piccolo tesoro naturale tra Anzio e Terracina è stato preda di ulteriori speculazioni edilizie e di abusi, è stato invaso dal cemento e da costruzioni selvagge.
Una speranza di rinascita è affidata al “Piano del Parco”, uno strumento che sarebbe fondamentale per tutelare i valori naturali, storici e ambientali presenti e che, invece, giace nei cassetti della Regione da molto tempo. Attraverso il Piano si potrebbe vincolare aree a uso pubblico e prevedere interventi di ripristino e recupero del territorio. Verrebbero abbattuti gli edificati abusivi e si bloccherebbe in maniera incisiva l’abusivismo che continua a mangiare pezzi dell’area protetta.
Per questa ragione la piattaforma change.org si è fatta promotrice di una petizione rivolta al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, affinché l’Assemblea legislativa metta in calendario e approvi il prima possibile il Piano del Parco. Per firmare basta cliccare qui.
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