Il Ticino, il “fiume azzurro” che attraversa la Pianura Padana, rischia di morire.
Per salvare questo scrigno di biodiversità, l’ultimo rimasto tra le campagne e le grandi città, è stata lanciata una petizione nella quale si chiede il ripristino immediato del deflusso minimo vitale e la regolazione del lago Maggiore ad almeno un metro e mezzo sopra lo zero idrometrico.
Infatti, se in precedenza era garantito un afflusso di 18 metri cubi di acqua al secondo dal lago, il nuovo vincolo impone di rispettare quello che sarà il livello del lago stesso.
Il provvedimento, nato in via sperimentale nel 2010, si basava sulla garanzia di una quantità minima di acqua da far fluire lungo il Ticino per assicurare la sopravvivenza naturale e produttiva delle realtà operative che basano la propria attività sul corso d’acqua.
Ora, invece, il Ministero dell’Ambiente ha inviato un’ordinanza al Consorzio del Ticino, l’ente regolatore delle acque, nella quale si impone di operare la regolazione dei livelli del Lago Maggiore mantenendo la regolazione estiva entro il limite di un metro rispetto allo zero idrometrico di Sesto Calende.
Se nulla dovesse cambiare, quella che attende il fiume Ticino è una lenta ma inesorabile morte. L’acqua del Fiume Azzurro, infatti, non solo mantiene in vita l’ecosistema della zona, ma alimenta anche il sistema dei Navigli Lombardi, della Darsena e del Canale Villoresi.
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