Qualche giorno fa, un lettore ci ha mandato la foto e un video di due organismi marini trovati presso la spiaggia di Sotogrande, 20 km a nord di Gibilterra, chiedendoci a che specie appartenessero.
Il riconoscimento della caravella portoghese, l’animale della foto sotto, non è stato difficile. Più complicato è stato giungere all’identificazione del soggetto ripreso nel video, Dosima fascicularis, un crostaceo cirripede appartenente alla famiglia delle lepadi.
Ma vediamo più da vicino questi strani organismi marini vagabondi dei mari.
La caravella portoghese
Nonostante nell’aspetto ricordi un’innocua barchetta gonfiabile galleggiante, la caravella portoghese è uno di quegli incontri in mare decisamente poco piacevoli.
Appartenente all’ordine dei Sifonofori, è in realtà una colonia composta da tanti organismi. È dotata di lunghissimi filamenti composti da individui facenti parte della colonia che arrivano anche fino a 30 metri, ciascuno ricoperto da milioni di cellule urticanti.
I filamenti, al contatto rilasciano una neurotossina ad alta concentrazione che nel malcapitato può portare a ipotensione arteriosa, nausea, vomito e nei casi più gravi a collasso, paralisi, coma e perfino al decesso.
La pericolosità di questi organismi marini permane anche una volta che la caravella viene sospinta sulla spiaggia e muore, poiché i lunghi tentacoli mantengono il loro potere velenifero per lungo tempo.
La pneumatofora, la vescica galleggiante gonfia di gas, ha una colorazione che va dal blu al viola, al rosa ed è sormontata da una sorta di vela che consente alla caravella di essere sospinta dal vento. Tipicamente oceanica, può giungere in Mediterraneo durante la primavera, come l’esemplare trovato dal lettore vicino a Gibilterra.
© Video del lettore Maurizio
Dosima fascicularis
Anche in questo caso siamo di fronte a un organismo che si lascia sospingere dai flutti.
Si tratta di un cirripede pelagico appartenente all’ordine dei Lepadiformi (comprendente le cosiddette lepadi), la cui presenza in Mediterraneo è considerata estremamente rara e legata all’ingresso nel bacino di esemplari provenienti dall’Oceano Atlantico.
Al contrario di altri crostacei che passano la vita ancorati agli scogli o a strutture galleggianti, questi cirripedi preferiscono costruirsi una propria zattera galleggiante realizzata con una sostanza che essi stessi secernono che a opera finita ha l’aspetto e la consistenza del polistirolo. Più individui possono partecipare alla costruizione di una zattera comune.
Appesi a questa struttura, questi crostacei errano per gli oceani trasportati dalle correnti, fino a quando una mareggiata non li porta a riva. Contrariamente ad altre lepadi, le piastre calcaree che proteggono il corpo di Dosima fascicularis sono abbastanza molli e sottili e il colore va dal bianco all’azzurro.
«Durante la primavera del 2017, le coste liguri sono state investite da uno straordinario spiaggiamento di gasteropodi del genere Janthina, animali che galleggiano sulla superficie grazie ad una zattera di muco da loro stessi prodotta» racconta Federico Betti, zoologo marino presso l’Università degli Studi di Genova, autore della foto d’apertura.
«Tra gli animali spiaggiati o in balia delle onde, abbiamo rinvenuto anche alcuni esemplari di Dosima fascicularis, lepade di origine atlantica (fino a quel momento osservata una sola volta in Mediterraneo, presso Malta) che ci ha permesso di capire che il fenomeno che stavamo osservando aveva origini lontane: si trattava infatti di un immenso banco proveniente dall’Oceano Atlantico, sospinto in Mediterraneo e fino alle coste liguri da una serie di particolari condizioni meteomarine».
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