Foto di Junio Tumbarello e Simona Gaeta
Se fosse possibile tracciare una linea in una mappa geografica immaginaria, la ciudad di cui parliamo sarebbe posta esattamente a metà tra Barcellona, la cosmopolita capitale della Catalogna, e Siviglia, la preziosa città andalusa che incarna la vera essenza di Spagna. Valencia infatti è un centro di equilibrio quasi perfetto tra la cultura catalana e andalusa, nonché una delle mete più belle di tutto il Paese.
Non esiste un momento ideale sul calendario per visitare la terza città di Spagna. Offre d’altronde così tante attrattive, musei, capolavori architettonici, leccornie per il palato, quartieri, palazzi da visitare, scorci da immortalare e opportunità di shopping che, anche adesso – a cavallo tra autunno e inverno – un long week sarebbe da prendere in considerazione per una piccola fuga.
Ciò che ci piacerebbe fare qui è raccontare un ipotetico fine settimana alla ricerca della Valencia più autentica. Questa breve guida a parole sarà quindi abbastanza sui generis nell’intento di evitarvi alcune “inutili” perdite di tempo. Se avrete solo tre giorni per dare un’occhiata alla città e alle sue mille sfaccettature, superare a piè pari alcune cose, diminuirà di molto il vostro margine d’errore a garanzia dell’efficacia del vostro viaggio. Ma bando alle ciance.
Stabiliamo subito giorni e parole d’ordine del nostro tour. Ipotizziamo che i giorni stabiliti siano tre: dal sabato al lunedì interi (con arrivo e partenza rispettivamente – per chi avesse più tempo – a discrezione, il venerdì sera e il martedì mattina). Indicheremo poi per comodità “le parole d’ordine” a capo di ogni paragrafo, in modo che potrete leggere direttamente ciò che vi interessa.
Primo giorno a Valencia: sabato del Duende
Trasporti
Caminar por los barrios de la ciudad sarà senza dubbio delizioso e sarà oltretutto la vostra occupazione principale. Ma quando atterrerete a Manises, l’aeroporto della città, vi converrà prendere la metro e scendere alle fermate Colòn o Xativa (davanti la bella stazione dei treni). Le linee tre e cinque portano entrambe verso il centro cittadino, dove nella ciudad vella, specie nel Barrio del Carmen sarà ideale trovare una sistemazione. Il taxi a Valencia è senza dubbio davvero economico, ergo se siete già in due, tenete in considerazione questo mezzo di trasporto. Se invece opterete per la metro, all’ufficio informazioni (subito agli Arrivi: planta de Llegadas) dell’aeroporto potrete acquistare la “Valencia Tourist Card” che vi consentirà di viaggiare su metro (compreso il tragitto sulle linee L3 ed L5 dall’aeroporto al centro), bus, tram, visitare gratis alcuni musei e monumenti come la Lonja de la Seda, las Torres de Serrano e Quart, il Museo Fallero. Senza contare che aggiungendo qualche euro comprende anche il biglietto (molto costoso) dell’Oceonografic (da vedere) e del museo delle Arti e delle Scienze (sottovalutabile).
Dove alloggiare
Noi abbiamo scelto un appartamento nel Barrio del Carmen. Bubuflats al Mercat Central nel centro storico è un posto davvero speciale (è vicino alle attrattive più importanti e imperdibili). Sotto l’egida di questo simpatico nome si possono trovare una decina di sistemazioni di alto livello sparse per tutta Valencia, ma tutte in posizioni strategiche. Quella dell’appartamento, più che del b&b o dell’hotel risulta essere un’opzione fondamentale per vivere da “valenciano” la città, più che da turista. Avrete tutti i servizi di una casa e il lusso di un albergo top. Una terrazza sul tetto che vi regalerà una vista strepitosa sui tetti del casco antiguo. Proprio sotto si trova la bellissima plaza Lope de Vega, piena di locali e negozietti, uno dei palazzi con la facciata tra le più strette d’Europa (107 centimetri), la splendida basilica di Santa Catalina (con la sua torre da dove si gode una vista da togliere il fiato). Attigue anche plaza della Redonda, conosciuta come El Clot (il buco): i pilastri di pietra che noterete sono quelli che secoli fa servivano a delimitare il quartiere ebraico dalla strada di San Vicente Martire, sorta sulla romana Via Augusta che costeggiava il Mediterraneo. Il Barrio del Carmen è un quartiere bohémien, un dedalo di viuzze bellissime e affascinanti, ideale per tapear (buonissime la tapas de El león bar n.d.a.). Questo potrebbe essere pure il giorno giusto per una passeggiata nei dintorni in plaza de la Virgen e per dare un’occhiata al complesso della cattedrale (dove, si dice, sia custodito il Santo Graal). Ma a parer nostro l’esterno è meglio degli interni.
Cosa fare
La prima noche anche se non siete in Andalusia, immergetevi nelle atmosfere flamenche. Il Cafè del Duende è la sede di un’associazione di artisti deliziosi. Qui da quasi vent’anni si esibiscono bellerini e cantanti provenienti da tutta la Spagna. Il sabato lo spettacolo inizia alle ventitrè, ma se volete sedervi per assistere a uno spettacolo di voce, chitarra e danza davvero autentico, andate almeno un’oretta prima. Il prezzo di ogni spettacolo è dodici euro e comprende una consumazione (birra, bibita o sangria).
Spiegare con le parole cosa è il Duende è davvero difficile: andate a respirarlo di persona in questo posto molto caratteristico e, nel frattempo, leggete le parole sempre azzeccate della Treccani: “Il fascino ammaliatore, talvolta venato di tristezza e inquietudine; l’estro ispiratore, creativo.”
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