Si chiama vermocane (Hermodice carunculata) e ha nel Mediterraneo uno dei suoi mari d’elezione, anche se si ritrova pure sulle coste americane, dai Caraibi al Brasile, e nel Golfo di Guinea, in Africa. Negli ultimi tempi ha visto aumentare notevolmente la sua presenza tanto da essere definito un vero flagello. Si tratta, infatti, di un avvistamento ormai abituale da parte dei sub italiani che, spesso, non s’imbattono più in esemplari isolati durante l’immersione, ma ne avvistano a decine, soprattutto nelle regioni meridionali e persino in pieno giorno, cosa insolita per una specie da sempre considerata più attiva di notte. Favorita dal caldo (questa è la spiegazione corrente), questa specie si sta moltiplicando e sta risalendo verso mari un tempo più freddi come il Tirreno e l’Adriatico. Nello stesso tempo il vermocane sembra stia cambiando abitudini alimentari non limitandosi più ai soli organismi morti, ma attaccando anche esemplari vivi, soprattutto gorgonie (e ai tropici anche madrepore e altri coralli costruttori).
Per ora l’avanzata delle sue legioni sembra inarrestabile e se davvero è favorita dal caldo non è prevedibile un suo arresto. Anche perché, almeno in Mediterraneo, non si conoscono nemici capaci di contenerlo a parte, forse, l’uomo.
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