Torniamo un’altra volta sulle dolci colline del Monferrato, per visitare, in sella alla bicicletta, alcuni dei monumenti di cui vi ho precedentemente illustrato le peculiarità.
Per descrivere questo itinerario, mi tornano alla mente le parole pronunciate da due ciclisti toscani incontrati durante un giro in Val D’Orcia: «Questo giro l’è tutto un mangia e bevi». Non sarà un’espressione da Accademia della Crusca, ma quale miglior accostamento per descrivere i continui sali e scendi di stradine che seguono le ondulazioni di questo susseguirsi di colline?
Proprio per tale motivo consiglio questo itinerario a ciclisti con un livello di allenamento medio.
Le numerose salite non sono mai lunghe, ma possono raggiungere, per brevi tratti, pendenze del 12-14%. Poi, arriva l’immancabile discesa, quindi un’altra rampa in salita e così di seguito per superare 1654 metri di dislivello, suddivisi su 78 km da percorrere.
L’autunno, con i suoi imperdibili contrasti cromatici, è un’ottima stagione per lanciarsi in questa avventura. Ma anche negli altri periodi dell’anno si possono trovare particolari salienti che esalteranno la bellezza del paesaggio.
Partiamo ora, in sella alla nostra bicicletta, su stradine asfaltate circondate da vigneti e formazioni di nocciolo, quasi prive di traffico, e andiamo alla scoperta di borghi sonnolenti, posti sulle cime delle colline. Con l’occhio attento alla strada, stiamo pronti a scorgere i numerosi punti di vista sul baluardo delle Alpi che sornione vigilano da lontano sul nostro incedere.
Itinerario
Crescentino, Verrua Savoia, Valentino, Collegna, Marcorengo, Piai, Case Masino, Robella, Cavallo Grigio, Sant’Anna, Tuffo, Conbipel, Cocconato, Aramengo, Canova, Besolo, Campolungo, Albugnano, Primeglio, Schierano, Boscorotondo, Gallareto, Piovà Massaia, Vastapaglia, Gesso, Banengo, Montiglio, San Giorgio, Sant’Anna, Cavallo Grigio, Cavallo Bianco, Case Masino, Cortiglione, Case Bazzoli, Sulpiano, Case Cocetti, Verrua Savoia, Crescentino.
Nel dettaglio
Parcheggiamo l’automobile a Crescentino (VC), in piazza Garibaldi, inforchiamo la bicicletta e seguendo la via Po, attraversiamo il ponte sull’omonimo Grande fiume. Dopo il ponte giriamo alla seconda a sinistra in direzione Verrua Savoia e iniziamo a salire. Superiamo Valentino e Collegna, giunti al bivio per Marcorengo, giriamo a sinistra e proseguiamo attraverso splendide colline coltivate, da cui ammirare grandi aperture sull’arco alpino. Giunti al bivio, giriamo a gomito sulla sinistra, imboccando via Piai per attraversare l’omonimo paese.
Continua la nostra gita dal pronunciato movimento ondulatorio: ripide salitelle e discese mozzafiato. Passiamo da Case Masino e puntiamo su Robella: un silenzioso borgo in cima alla collina con il suo immancabile castello, nascosto da un boschetto che lo circonda.
Usciamo da Robella lungo la via V. Rolfo, la discesa si fa via via più ripida e sulla sinistra si aprono ampie vedute sulle colline circostanti. Giunti in piano, giriamo a destra sulla SP590. Dopo pochi metri, imbocchiamo, a sinistra, la SP 22 per Cocconato d’Asti.
Stiamo nuovamente pedalando in salita, nella frazione Sant’Anna, giriamo a destra per Cocconato fino a raggiungere i 491metri di quota del centro storico di questa cittadina, ricca di monumenti e di appetitose locande.
Lasciamo Cocconato, questa volta in discesa, percorrendo la SP 20 fino all’immissione nella SP 458, strada più importante e trafficata. Giriamo a destra, direzione Aramengo, superiamo i bivi per Aramengo, Canova e Besolo e voltiamo a sinistra in direzione Albugnano e Vezzolano. Ci tocca affrontare la salita più lunga dell’intero giro. Attraversiamo Campolungo e Sant’Emiliano. Arrivati in cima ci possiamo concedere una divagazione per andare a visitare l’Abbazia di Vezzolano.
Ritornati sui nostri passi, pochi metri in salita ci separano dal centro di Albugnano. Dalla Piazza del Municipio imbocchiamo la via Regina Margherita (alias SP78). I prossimi chilometri sono tra i più affascinanti del nostro percorso: siamo in leggera discesa, la nostra strada corre sul ciglio della collina regalandoci grandiosi panorami sia alla nostra destra che alla nostra sinistra, dove è spesso possibile ammirare la sagoma piramidale del Monviso. Non mancano nemmeno gradevoli chiesette barocche e antichi muri di severi castelli. Attraversiamo Primeglio, sfioriamo Schierano fino a raggiungere il piano prima di attraversare Boscorotondo. Al semaforo giriamo a sinistra, imboccando la trafficata SP17. Niente paura, ci restiamo per poco tempo. A Gallareto giriamo a sinistra per dirigerci verso Piovà Massaia.
In fondo a questo paese, si erge maestosa, la Chiesa parrocchiale dedicata all’Arcangelo Michele: si tratta di una mirabile costruzione barocca del XVIII secolo realizzata dall’architetto Benedetto Alfieri.
Ripartiamo da Piovà Massaia lungo la SP84 in direzione Cocconato, lungo la salita incontriamo un bivio per Vestapaglia e giriamo a destra. Superato questo paesino proseguiamo mantenendo la nostra sinistra, fino all’immissione sulla SP18. La imbocchiamo verso destra. Superiamo Gesso; a Banego seguiamo le frecce per Montiglio fino ad arrivare ai piedi del suo imponente castello.
Il modo più facile per raggiungere l’ingresso del maniero è imboccare, sulla sinistra, la via Vincenzo Coconito.
Il castello originario del XII secolo, fu raso al suolo nell’anno 1305 e ricostruito durante il XV secolo. Nel 1700 ricevette numerose trasformazioni e migliorie architettoniche. Nel giardino privato si trova la cappella romanica di Sant’Andrea che custodisce nel suo interno un notevole ciclo di affreschi trecenteschi. Entrambi questi monumenti sono di proprietà privata e non facilmente visitabili.
Scendiamo dalla piazza del Castello per ritrovare sulla SP22 e torniamo sui nostri passi. Al bivio teniamo la destra, passiamo da Sant’Anna, quindi scendiamo fino all’immissione nella SP della Val Cerrina, imboccandola verso sinistra. Al primo incrocio giriamo a destra in direzione Cortiglione. Dopo una breve e morbida salita, proseguiamo per Cortiglione e l’attraversiamo. Restando sulla SP89 incontriamo i borghi di Casetto e Case Cocetti. Ci stiamo dirigendo verso il Po, prima di raggiungerlo, sbuchiamo sulla SP111. La imbocchiamo sulla sinistra. Dopo aver percorso pochi chilometri di pianura, superiamo una breve galleria. Al suo sbocco, girando a destra, attraversiamo il Po e raggiungiamo la nostra meta: Crescentino. Forse stanchi, ma certamente soddisfatti.