Pochi uccelli come l’upupa in volo possono dirsi così fotogenici. Ho specificato in volo, perché l’upupa posata, a dir la verità, non mi fa impazzire fotograficamente.
Il suo piumaggio anonimo e la forma smilza non la rendono molto interessante, a meno che, per qualche motivo, tenga eretto il ciuffo. Quando apre le ali e alza la cresta erettile, invece, l’upupa si trasforma e acquista le sembianze di una grossa farfalla e diventa uno dei mie soggetti preferiti. Perfino il volo, con battiti d’ala alternati, ricorda quello delle farfalle. Secondo me l’upupa è il vero araldo della primavera e spesso arriva prima delle rondini, insediandosi nelle campagne alberate contornate da ampie radure. In passato l’upupa fu a lungo calunniata e perfino il Foscolo la considerò uccello immondo e dal luttuoso singulto come ricordano i versi dei Sepolcri. Probabilmente l’upupa deve questa nomea al fatto che per difendersi emette un odore sgradevole, con cui impesta il nido e il suo verso, un monotono e ripetuto hup-hup-hup, non è certo dei più gradevoli.
Ad ogni modo l’upupa è stata rivalutata e ai nostri giorni gode di grande considerazione, estetica e naturalistica. Io ho avuto la fortuna di fotografarla in volo mentre imbecca i nidiacei, perché ha nidificato in una botte dismessa nell’orto di un mio carissimo amico. Ovviamente la botte era stata sistemata apposta per far nidificare gli uccelli e prima dell’upupa aveva portato a termine la covata una coppia di storni.
Nella foto vedete che un pulcino di upupa si affaccia fuori dal nido ancora implume. Evidentemente lo storno, quando ha nidificato, ha riempito con molto materiale il fondo della botticella, alzando il fondo stesso fin quasi a livello del foro. Ecco quindi che per il piccolo pulcino dell’upupa non ci sono state grosse difficoltà ad affacciarsi fuori dal nido. Un’altra curiosità è data dalla differenza di taglia dei pulcini. Questo perché l’upupa inizia la cova dalla deposizione del primo uovo e, quindi, i pulcini nascono asincroni e, spesso, l’ultimo nato non riesce a competere con i fratelli più robusti durante la distribuzione del cibo.
Come fotografare l’upupa
Per fotografare la scena ho usato un obiettivo Nikon 300 mm f/2,8, montato su Nikon D500. Per illuminare la scena ho usato due flash a 5-6 metri di distanza che non hanno minimamente disturbato.
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