«Io sono innamorato di quanto cresce all’aperto,
della gente che vive tra il bestiame, che sa d’oceano o di boschi».«O buoi che fate tintinnare il giogo e le catene, o v’attardate,
in un’ombra di foglie, che mai esprimete con i vostri occhi?
Mi pare valga assai più d’ogni pagina a stampa, che abbia
mai letto in vita mia».
(W. Whitman, Il canto di me stesso, Foglie d’erba)
Walt Whitman si rivela senz’ombra di dubbio uno dei maggiori poeti che abbia pienamente cantato l’umanità e la vita a contatto con il mondo che la circonda, la Natura e ogni forma di vita, anche quella che agli occhi degli uomini risulta la più superflua. Whitman è in grado di stupirsi del fatto che determinati uccelli compiano sorprendenti migrazioni; si meraviglia di un ciuffo d’erba nato tra le pietre; si disorienta nella bellezza di una prateria e prova rispetto per la grandezza di una quercia.
È un poeta «innamorato di quanto cresce all’aperto» e non solo. Possiamo anche azzardare che quindi egli fosse un poeta che amasse gli spazi liberi, proprio perché aperti e naturali. In tutta la sua vita rimase consapevole del fatto che, come scrisse nei versi citati, gli occhi di due buoi esprimono qualcosa che valga certamente di più di ogni pagina stampata. La Natura, per lui, aveva un grande effetto vivificante, come spesso ricorderà nei suoi scritti e una delle sue intenzioni era quella di ricordare agli uomini (ai suoi concittadini americani soprattutto) che bisogna avere rispetto per la vita che ci circonda e godere di essa. Goderne però con la grande consapevolezza che aveva il poeta: «Tu possiedi, Natura, elementi, parole, che per il mio cuore/superano ogni altra».
Uomo e Natura fanno parte di un medesimo, stupefacente mistero: «c’è sempre qualcosa – non so dire che cosa sia, la storia non ne descrive che i risultati – paragonabile all’indescrivibile espressione di certi visi umani. Anche la natura, nelle sue forme, ne è pregna, ma per i più rimane un segreto» (W. Whitman, Visioni democratiche), e forse è meglio così.
Walt Whitman fu tra i più grandi poeti americani e tra le più grandi personalità letterarie della storia. Pubblicò un’unica raccolta poetica, Foglie d’erba, alla quale dedicò tutta una vita.
Inoltre, tra le sue opere, possiamo ricordare il diario autobiografico Giorni rappresentativi e Visioni democratiche.