Il serpente è un animale abbondantemente diffuso in tutto il globo, dalle zone tropicali a quelle temperate. Si tratta di animali carnivori, di varie forme e dimensioni, che hanno una dieta a base di uova, insetti, uccelli e piccoli mammiferi (fino a mammiferi di medie dimensioni per le specie più grandi di costrittori). Esistono vari tipi di questi rettili, i quali usano diversi metodi per catturare e divorare le loro prede. I costrittori si avvolgono attorno alla preda, strangolandola, mentre altri si utilizzano del veleno (di questi, un 15% possiede un diverso tipo di tossina pericoloso per gli uomini). I monaci del tempio Shaolin hanno studiato questo animale nel loro habitat naturale; in Cina, sia serpenti velenosi che costrittori hanno affascinato ed entusiasmato i monaci del tempio, tanto da correre seri pericoli nella loro osservazione. Dal loro studio è stato creato lo stile del serpente, di cui ci parla sifu Luca Mastini, maestro presso il Centro Studi Kung Fu Spoleto:
«Il serpente lavora con movimenti fulminei e sinuosi, contrazioni e decontrazioni muscolari e attacchi molto rapidi. Esso è caratterizzato dall’utilizzo del palmo disteso, ideologicamente simile alla forma della testa del serpente, ma anche dall’uso dell’avambraccio. Esso lavora rimando in contatto con l’arto dell’avversario, avvolgendolo, svicolando l’attacco nemico e attaccando fulmineamente. Le posizioni del praticante sono tendenzialmente basse, anche se gli attacchi si concentreranno sia sulla parte bassa che sulla parte alta del corpo dell’avversario. L’equilibrio, fisico e mentale, è alla base di questo stile, in perfetta armonia tra yin e yang. Ciò si traduce in un movimento sinuoso e attacchi contemporanei e fulminei, che danno ai colpi del praticante un effetto sorpresa sul suo avversario. Questo stile è molto indicativo riguardo allo studio che i monaci del tempio Shaolin hanno fatto in natura, per osservare questo splendido animale nel suo habitat naturale».
Nel prossimo articolo vi svelerò tutti i segreti dello stile del leopardo. Un animale affascinante, che, così come la tigre, ha comportato seri pericoli ai suoi osservatori durante i loro studi.
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