Nel 1999 alla Cava Pontrelli di Altamura, in provincia di Bari, sono stati individuate 25mila impronte di dinosauri risalenti a circa 80 milioni di anni fa. La scoperta, di immenso valore archeologico, ha fatto del sito pugliese uno dei più importanti d’Europa. Nonostante l’importanza paleografica, l’area non è né protetta né, tantomeno, valorizzata. Il Comune di Altamura, infatti, ha deciso di intervenire solo 15 anni dopo le scoperte: nel 2014 è stato deliberato l’esproprio dell’area, di proprietà di privati, ma la macchina della burocrazia italiana è lenta.
Per questo il comitato dei cittadini ha deciso di indirizzarsi direttamente al ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo Dario Franceschini e al presidente del Fondo Ambiente Italiano Andrea Carandini. “Questo sito è il primo in Europa per vastità di reperti, al mondo il secondo – si legge nella lettera – Peccato, però, che un’area del genere – dal grandissimo valore storico e culturale e dal fortissimo potenziale turistico – non sia valorizzata né protetta. Grazie ai reperti della cava dei Pontrelli si è riscritta la mappa della paleogeografia del pianeta. Non possiamo permettere che un patrimonio come questo non solo non venga valorizzato, ma rischi addirittura di disperdersi. Un’area del genere merita di essere opportunamente custodita e protetta”.
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