Il bonsai (pianta in piccolo vaso) è un tipo di coltivazione di essenze arboree, che vengono volutamente mantenute in miniatura tramite un lavoro di potatura e pinzatura dei rami e dalla riduzione delle radici. Essi possono essere educati in vari stili (a cascata, eretto formale e informale, spazzato dal vento, boschetto, a scopa rovesciata ecc), a seconda del tipo di pianta che si sta coltivando. La scelta del vaso nel quale verrà posata la pianta sarà di vitale importanza per l’estetica generale del bonsai. Botanica e arte si fondono, dando vita a un lavoro che cambia forme e colori con il mutare delle stagioni.
Acer palmatum
Cenni generali
L’Acero palmato giapponese è una delle essenze più spettacolari, nonché una delle più amate dai bonsaisti. Il fascino di questa pianta è dato da diversi fattori. Come le suggestive colorazioni delle foglie, che passano dal rosso sangue della primavera, al verde brillante estivo, al giallo arancio autunnale. Essendo un’essenza caducifoglia, in inverno si può ammirare l’eleganza del tronco, che si presenta slanciato, dalla corteccia livida e liscia nelle piante più mature. Esistono moltissimi tipi di Acer palmatum, tra i quali i più pregiati sono l’Acer Arakawa, l’Acer Deshojo, l’Acer Kiyohime e l’Acer Dissectum.
Annaffiatura
Quando il substrato risulta asciutto al tatto, allora il bonsai va annaffiato. In inverno, essendo una specie tollerante temperature anche al di sotto dello zero, le irrigazioni andranno distanziate anche di dieci-quindici giorni. In estate la pianta necessiterà di acqua tutti i giorni. Possibilmente nella prima mattinata. Dovrà esserci un buon equilibrio nelle annaffiature: la pianta non tollera né troppa acqua, né troppa poca.
Esposizione
L’estate è il periodo più critico. L’acero andrà posto a mezz’ombra, specialmente nelle ore più assolate della giornata. Nonostante sia un’essenza resistente, i raggi solari rischiano di danneggiare le eleganti e delicate foglie. In inverno va posto al riparo dalle gelate, mentre in autunno e primavera, la pianta dovrà accumulare luce dai raggi del sole, al fine di dare più forza e brillantezza alle foglie.
Substrato e rinvaso
Il substrato è il terreno in cui andrà posata la pianta nel vaso. L’ideale sarebbe un mix composto al 50% da pietra pomice a grana fine o akadama (un ottimo terriccio giapponese che potrete trovare dai rivenditori specializzati o su internet), 25% di lapillo vulcanico a grana fine, 25% di terriccio universale di alta qualità. Il rinvaso andrà effettuato in primavera, prima che le foglie escano dalle gemme.
Concimazione
Da aprile a luglio, con concime solido organico a lenta cessione, facilmente reperibile online o negli store specializzati, e da settembre a inizio novembre, con concime solido o liquido organico a lenta cessione.
Malattie e parassiti
Afidi, acari e oidio sono gli agenti patogeni che generalmente colpiscono l’acero palmato. Possono iniziare in tarda primavera, fino al protrarsi dell’autunno. La cura migliore è la prevenzione: un ambiente ben areato e dei prodotti acaricidi e aficidi da spruzzare da gennaio a febbraio sul tronco e sui rami, a distanza di 15 giorni uno dall’altro. Per stroncare un attacco, in primavera, estate o autunno, si applicherà sulla pianta un prodotto acaricida o aficida ogni dieci giorni, per un totale di almeno 3 interventi. La regola generale è quella di non dare mai questi prodotti mentre la pianta è a diretto contatto con i raggi solari.
Stile
L’essenza si presta bene a diversi stili, tra i quali eretto formale e informale, a scopa rovesciata e a boschetto.
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