I soggetti bianchi, come per esempio gli aironi bianchi maggiori, le garzette e i gabbiani, su sfondo scuro portano gioie e dolori alla maggior parte dei fotografi. Gioie perché quando la foto riesce bene, l’effetto è sicuro per via del soggetto perfettamente isolato e distinto dallo sfondo. Dolori perché spesso l’esposizione è complicata, i particolari delle piume si perdono e i bianchi diventano troppo “sparati”. Personalmente mi attengo sempre agli automatismi della reflex, perché i software impiegati sono talmente sofisticati che, secondo me, sbagliano meno della mente umana. O meglio, sbagliano sicuramente meno di me! Conosco fotografi che ottengono sempre foto perfette scattando in manuale; beati loro! Comunque certe volte sono costretto ad intervenire manualmente, soprattutto con i soggetti nelle condizioni descritte prima. Faccio sempre qualche scatto di prova per valutare la corretta esposizione dei bianchi e con uno sfondo completamente scuro arrivo a sottoesporre anche di due diaframmi. Una porzione ampia di scuro influenza l’esposimetro a discapito di un soggetto bianco che occupa una porzione minore di fotogramma. Tutto bene, quando si ha tempo di controllare in anticipo sul monitor della fotocamera, ma quando si presenta una scena all’improvviso, come questa lotta di aironi bianchi maggiori, con l’esposizione automatica impostata si rischia di sbagliare la foto. In questo caso mi è andata bene, perché prima di litigare, gli aironi sono stati a lungo fermi sull’argine in ombra, permettendomi di fare tutte le prove necessarie. Ho scattato con Nikon D3s, obiettivo 500 mm f/4 con fotocamera impostata a 1000 ISO. Tempo esposizione 1/6400 a f/5,6. Ho sottoesposto manualmente di un diaframma per mantenere leggibili le penne. Con la reflex in completo automatismo il piumaggio risultava più brillante, ma con la perdita dei particolari.
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