La riserva naturale dell’ Insugherata, istituita tramite una legge della Regione Lazio il 6/10/1997, con i suoi 771 ettari, è una delle aree verdi più estese di Roma e si trova a cavallo fra la via Cassia e la via Trionfale, poste nel quadrante di Roma Nord.
La riserva rappresenta il classico connubio fra storia e natura che ritorna sempre nelle aree naturali di questa città.
L’area, infatti, ospita numerosi resti di sepolcri e di ville romane, oltre migliaia di altri piccoli reperti archeologici, fusi in un paesaggio collinare con una vegetazione molto articolata. Secondo i versanti collinari che consideriamo, infatti, troviamo specie arboree più adattate al caldo come Quercus pubescens L. (roverella), Quercus ilex L. (leccio), e Quercus suber L. (sughera), da cui gli ideatori del parco si sono ispirati per il suo nome, oppure più adattate al fresco come il Carpinus betulus L. (carpino), Fraxinus ornus L. (orniello), Acer L. (acero) e Quercus robur L. (farnia) che formano dei veri e propri boschi freschi caducifogli. Oltre a queste che, che sono le specie arboree più rappresentative, troviamo anche castagni, noccioli, salici e pioppi.
Molto ricca è anche la fauna, costituita da mammiferi come riccio, talpa, volpe, donnola, istrice e cinghiale; uccelli nidificanti come il gheppio, il gufo, la civetta, l’allocco, il barbagianni, il fagiano, il cuculo; numerosi rettili tra cui l’orbettino e le bisce; infine, anfibi come la rara ed endemica salamandrina dagli occhiali.
La presenza in questa zona semi-urbana di boschi freschi di caducifoglie, è una dimostrazione delle potenzialità del “famoso” clima dell’area di Roma. Infatti, queste specie arboree appartengono a una vegetazione più fresca di quella che in realtà si potrebbe osservare ai giorni nostri in quest’area. Questa particolarità, che oggi si realizza parzialmente solo in questa zona, rappresenta un relitto della vegetazione presente a ridosso dell’uscita dell’ultima era glaciale. Infatti, grazie alle condizioni geo-climatiche dell’area, queste piante sono in una sorta di ritardo nella risalita a quote più elevate e idonee alla loro vita.
Tuttavia, come dicevamo, la regina indiscussa di questa riserva è la sughera. Quercus suber L. è un albero sempreverde facente parte delle Fagacee, che può raggiungere i 20 metri di altezza, e il tratto più importante è senza dubbio la sua corteccia. Quando la pianta è giovane, presenta un colore grigio ma, via via che cresce, si ispessisce diventando rugosa e solcata da numerose scanalature che presentano un colore rosato all’interno e una consistenza spugnosa. In pochi anni la corteccia raggiunge uno spessore di circa 5-7 cm che poi persiste per tutta la vita dell’albero…ed è questo il sughero. Le proprietà della corteccia di quest’albero erano state scoperte sin dall’antichità e, ancora oggi il sughero viene utilizzato per produrre tappi, compensati, sandali e di recente lavorazione sono anche particolari tessuti con una componente in sughero… all’ultima moda green!
La riserva dell’ Insugherata consente lunghe passeggiate, anche se bisogna essere ben equipaggiati e consiglio di avere con sé una macchina fotografica, per riprendere panorami e scorci unici!
Come sempre vi auguro una buona passeggiata in questa… Roma verde!
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