C’è poco da dire, quando si sente la parola “nord”, la mente si scatena su fantasie di grandi spazi innevati e silenziosi in cui vagare in solitudine. Beh, nell’estremo nord del Piemonte, in particolare nell’Ossolano, la realtà supera la fantasia e all’interno del Parco Alpe Devero si possono percorrere silenzi nascosti nei boschi che portano a borgate da fiaba.
Come Crampiolo, per l’appunto.
L’unica cosa è non lasciarsi spaventare dalla strada di accesso, poiché tra cascate ruggenti che lottano contro il ghiaccio e gallerie che sembrano scavate a mano da nani minatori di un qualche racconto fantasy, sembra quasi di effettuare un qualche viaggio letterario che trasporta in un’altra dimensione.
Dai parcheggi (a pagamento), risaliamo verso l’abitato e la bianca chiesetta (1.620 m/slm), per attraversare subito il primo dei ponti che danno il nome alla località. Pochi passi e teniamo la destra, in direzione del secondo ponte, seguendo i cartelli “Crampiolo-Corte d’Ardui” e il rombo rosa con il numero 1.
Si sale in maniera graduale lungo un tracciato ben segnalato che non lascia spazio a dubbi costeggiando inizialmente le suggestive gole scavate dal torrente Devero per immergerci in un bosco non troppo fitto, così che lo sguardo può vagare alla ricerca delle tipiche orme della lepre, o del fugace passaggio di un branco di cerve.
Superato il piccolo abitato di Corte d’Ardui ecco il pilone del Motto di Crampiolo (1.770 m/slm), da cui si possono già ammirare gli edifici della meta. Andando a sinistra raggiungiamo quella che in estate è una strada sterrata, e percorrendola verso destra arriviamo piacevolmente a Crampiolo (1.767 m/slm), belle case ben recuperate adagiate in una conca solcata da un dolce rio, una gioia per gli occhi… e per la gola, vista la presenza di numerosi ristoranti in cui assaggiare una delizia locale: il formaggio Bettelmatt!
Note
Dati sola andata
Lunghezza: 2,5 km
Dislivello: 150 m
Tempo al netto delle soste: 1h
Equipaggiamento: pista non battuta da gatti delle nevi, in base all’innevamento necessarie le racchette da neve o i ramponcini da ghiaccio
Attenzione: il percorso è facile e intuitivo ma prima di ogni escursione è sempre buona norma informarsi sulla condizione della neve e sul rischio valanghe al sito www.arpa.piemonte.it
Il ritorno è sulla medesima strada dell’andata; non va percorsa, invece, la strada sterrata né avvicinarsi al lago delle Streghe causa possibili valanghe
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