L’opinione pubblica italiana avrebbe una lunga lista di desideri, da spedire ai parlamentari di tutti gli schieramenti, su molteplici argomenti. Il primo desiderio in assoluto, per tutti, sarebbe senza dubbio quello di veder rispettate le promesse elettorali ma il politico, si sa, è peggio del marinaio e quello che promette in campagna elettorale spesso si avvera solo nel libro dei sogni.
Gli italiani che hanno a cuore ambiente e animali vorrebbero, invece, che il prossimo parlamento si occupasse in modo costruttivo proprio di questi temi, che molte volte esauriscono il loro percorso parlamentare in un cassetto, seppur elettronico, restando semplici enunciati in progetti di legge senza futuro. Documenti che vengono poi sbandierati dai politici per dimostrare un reale impegno in questo o in quel settore, senza purtroppo aver altro futuro. In tema di difesa dell’ambiente e tutela degli animali ci sarebbe bisogno di ripensare a molte leggi che, l’esperienza insegna, non si sono dimostrate utili per il contrasto delle violazioni. Il sogno di molti sarebbe quello di arrivare a un Testo Unico che raccolga, unifichi e coordini tutte le normative che riguardano il settore: più facile da conoscere e da far rispettare, senza aver il rischio di cadere in mille contraddizioni e interpretazioni.
Ma quali possono essere, in sintesi, i temi più importanti che gli italiani sensibili al problema naturalistico vorrebbero vedere affrontati e risolti? Proviamo a fare una rapida e sintetica carrellata:
Tutela della fauna
Occorre rimettere mano alla legge 157/92 ribaltandone completamente la logica per avere una normativa che prima si occupi della tutela della fauna e solo in via secondaria di regolamentare la caccia. Prevedendo pene e sanzioni accessorie che abbiano un reale potere di deterrenza.
Tutela del benessere animale
Rivedere pene e definizioni della legge 189/2004 che ha introdotto il delitto di uccisione e maltrattamento di animali, modificando le pene e inserendo una serie di misure anche alternative al carcere (dove tanto non entra nessuno per questo reato), efficaci per tutelare la società e gli animali. A titolo esemplificativo: l’interdizione dal detenere animali per chi è condannato in via definitiva per maltrattamento, la libertà vigilata, la confisca di beni e società del condannato che abbiano ricevuto utili e/o vantaggi dalla commissione del reato.
Traffico di animali, piante e derivati protetti dalla CITES e gestione del commercio interno di animali selvatici alloctoni
Servono misure più stringenti di contrasto al traffico illecito, che rappresenta il quarto profitto illegale del crimine. Maggiori controlli doganali, trasformazione della connotazione del reato da contravvenzione a delitto con inasprimento delle pene, valutazione del danno ambientale causato dal reato e sequestro per equivalente dei beni del trasgressore. Creazione di centri per la detenzione degli esotici sequestrati sufficienti alle necessità e divieto di commercio di animali a elevata mortalità nei trasporti e appartenenti a specie che, se immesse in ambiente, possano acclimatarsi dando luogo a colonizzazioni indesiderate.
Traffico di animali da compagnia e prevenzione del randagismo
Il commercio di animali d’affezione è una nicchia non sufficientemente normata ed è causa di grandi sofferenze per gli animali. Occorrerebbe prevedere il divieto di vendita animali sulla rete, attraverso qualsiasi canale informatico e, analogamente a quanto avviene in molti paesi dell’Unione, quello di vendita di cani e gatti nei negozi e l’esposizione di animali vivi nelle vetrine. Sarebbe utile per un miglior controllo l’istituzione di un registro informatico che obblighi i commercianti a registrare le cessioni, agevolando i controlli. Non bisognerebbe porre in vendita specie animali alle quali non sia possibile garantire in una casa adeguato benessere, come previsto dalla convenzione europea sulla protezione degli animali da compagnia. Sul fronte del contrasto al randagismo sarebbe necessaria la sterilizzazione obbligatoria dei cani meticci, vaganti e di proprietà, per un periodo di 5 anni, per poi rivalutare il provvedimento.
Normativa su parchi, aree protette e zone di interessa naturalistico
Servirebbero norme molto più efficaci e di reale tutela di quelle che il parlamento, in questa legislatura ha cercato invano di approvare, nonostante l’ostilità di tutte le associazioni di tutela ambientale e faunistica. Risulta indispensabile aumentare la valorizzazione e la tutela dei parchi, difendendoli da aggressioni e speculazioni, indicando la prevalenza del valore naturalistico delle aree protette rispetto a qualsiasi altro sfruttamento economico. Supportare e incentivare le attività volte all’educazione e all’eco turismo che possano portare ricadute positive sulle comunità locali, prevedendo il divieto di svolgimento dell’attività venatoria in tutti i parchi e nelle aree protette.
Nessuna misura di protezione sarà mai efficace nel nostro paese se non saranno allungati i termini di prescrizione e sino a quando non verrà tolta la possibilità di sospendere le pene ai soggetti che si sono macchiate di crimini ambientali e contro gli animali. Dovrebbe essere consentito soltanto di convertire la pena detentiva in pena pecuniaria, perché ogni stato di diritto deve prevedere certezza della pena e reale punizione dei colpevoli.