Era il lontano novembre del 2000 quando Geoff Williams, biologo dell’Australian Platypus Conservancy, durante un censimento, trovò un ornitorinco maschio (Ornithorhynchus anatinus) di soli 12 mesi. Ben 24 anni dopo certamente non si aspettava di rivedere il buffo e bizzarro animale.
Williams fa parte del team di ricercatori, con a capo Melody Serena di Australian Platypus Conservancy e Peter de Kruijff dell’Australian Broadcasting Corporation, che ha pubblicato su Australian Mammology lo studio “Platypus longevity: a new record in the wild and information on captive life span”, che rivela che più di due decenni dopo, nello stesso tratto fluviale alla periferia di Melbourne, in Australia è stato ritrovato proprio quell’ornitorinco che, con i suoi circa 24 anni, è l’ornitorinco più vecchio mai documentato in natura.
Un record battuto
Fino ad oggi, l’esemplare più anziano di ornitorinco selvatico conosciuto era una femmina di 21 anni scoperta nel New South Wales. Solitamente, questi animali hanno un’aspettativa di vita fra i dieci e i dodici anni, dovendo far fronte a molteplici sfide per sopravvivere come il cambiamento climatico, le inondazioni, la perdita di habitat e l’inquinamento. Essendo mammiferi acquatici che depongono le uova, devono anche stare attenti a predatori come falchi, aquile e serpenti.
Ma le loro peripezie non finiscono qui, durante la stagione degli amori, infatti, per gli ornitorinchi maschi i peggiori nemici sono proprio i loro simili che utilizzano gli speroni velenosi per i combattimenti per il territorio e le femmine.
La lista Rossa Iucn cataloga gli ornitorinchi come “quasi a rischio” estinzione, ne restano meno di 300.000 esemplari e questo vecchio e resistente ornitorinco lascia un barlume di speranza sulle condizioni che possono permettere alla specie di sopravvivere. È infatti, straordinario che questo animale stia ancora bene come dopo tutti questi anni.
Un tag come segno di riconoscimento
Se non fosse stato per il tag applicato da Williams sull’esemplare trovato nel 2000, gli scienziati forse non avrebbero conosciuto la sua età esatta. Gli studiosi hanno condotto una ricerca sul caso per conoscere di più sulle sue abitudini e aiutare altri ornitorinchi.
Dai dati, diffusi sulla rivista Australian Mammalogy, si comprende come questo ornitorinco avrebbe sopravvissuto ai mesi di siccità trovando riparo in un piccolo bacino d’acqua.
L’habitat dove vive il vecchio ornitorinco, Monbulk Creek, è piccolo e isolato, dal 1997 per circa dieci anni ha accolto nelle sue acque tra i 12 e i 29 esemplari. Il rapporto maschi-femmine della popolazione che vive lì è circa a uno a uno, questo evidenzia come la competizione nella stagione degli amori non sia così complicata e lo stretto canale del torrente renderebbe inoltre, difficoltosa la caccia ai predatori di ornitorinchi, rendendo più semplice la vita dell’animale.
Gli scienziati hanno notato, per di più, che lo sperone dell’ornitorinco si era consumato nel corso del tempo, passando da 19 a 9,5 millimetri. Probabilmente anche la lunghezza dello sperone indica un esemplare adulto.
L’incontro dell’ornitorinco selvatico di 24 anni è certamente un avvenimento di notevole rilevanza, perché non solo fornisce informazioni e spunti di riflessione agli studiosi, ma attraverso l’apprendimento delle dinamiche si possono sviluppare nuovi metodi per la tutela di questa simpatica specie.
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