Terroristi dell’Isis, trafficanti di droga o criminalità organizzata? Cosa sorvegliano dall’alto i satelliti spia australiani? I gatti randagi!
In realtà, i satelliti non sono puntati direttamente contro i piccoli felini, ma studiando la vegetazione e l’attività biologica di un’area e incrociando i dati con quelli raccolti dagli esemplari dotati di collarino GPS e rilasciati nel territorio, gli studiosi della New South Wales Department of Primary Industries Vertebrate Pest Research Unit riescono a stimare la numerosità e gli spostamenti delle popolazioni di gatti randagi nel wildlife australiano.
Lo scopo della ricerca è monitorare l’espansione di questi animali che sono i maggiori predatori di uccelli nativi e piccoli mammiferi.
“Conoscere gli spostamenti e le abitudini dei gatti randagi, in particolare le distanze che riescono a coprire di giorno in giorno, consente di sviluppare programmi di controllo efficaci” commenta il ricercatore Andrew Bengsen.
L’attività “predatoria” dei gatti randagi è piuttosto critica in aree come quelle del Sud Est asiatico e Sud Pacifico, dove i felini minacciano razze endemiche rare.
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