Dopo la strage di cani randagi a Sciacca, forse qualcosa in Sicilia comincia a muoversi.
Il presidente della Regione Nello Musumeci ha, infatti, annunciato lo stanziamento di due milioni di Euro per il piano di sterilizzazione di cani e gatti randagi presenti sull’Isola.
La notizia è stata accolta con favore della Lega Anti Vivisezione, che già in passato si era detta disponibile ad essere coinvolta, così come altre associazioni animaliste, nel piano per la lotta al randagismo.
«La strage di Sciacca ha riportato alla ribalta il problema del randagismo che in mancanza di adeguate politiche di prevenzione in Sicilia ha raggiunto proporzioni impressionanti – ha detto la LAV –. Ancora una volta rinnoviamo la nostra disponibilità al Presidente Musumeci per un confronto su queste tematiche e per supportare l’attuazione del programma di sterilizzazione».
Nel complesso, il piano prevede la sterilizzazione di oltre 30mila tra cani e gatti senza padrone.
Implementare l’iscrizione all’anagrafe canina
Sebbene il piano sia un importante passo in avanti, resta ancora tanta strada da fare per arginare il fenomeno del randagismo.
«Occorrono campagne per implementare l’identificazione dei cani e l’iscrizione nell’anagrafe degli animali d’affezione», ha spiegato la LAV.
Nel decennio compreso tra il 2006 e il 2016 le iscrizioni all’anagrafe degli animali d’affezione è salita dell’88%. Tuttavia, solo il 15,5% degli animali entrati nei canili è stato identificato e restituito al proprio padrone.
Agevolazioni per i padroni dei quattro zampe
Per mettere un freno al triste fenomeno degli abbandoni servirebbero però anche agevolazioni per i padroni di animali. «Quello del randagismo non è solo un fenomeno locale – ha sottolineato Ilaria Innocenti, responsabile LAV area Animali Familiari -. Per questo abbiamo appena avviato una importante campagna nazionale per un fisco non più nemico dei quattro zampe, perché il sostegno a chi adotta un cane o un gatto è una prima fondamentale misura di prevenzione e contrasto al randagismo».
Tra le richieste ci sono quelle di abbattere l’Iva sul cibo e sulle cure veterinarie, riducendo il costo dei farmaci veterinari ed aumentando la quota di detrazione per le spese mediche.
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