L’ancestralità evolutiva degli anfibi è notoriamente legata al fatto che non sono in grado di “partorire” nel vero senso della parola, ma solo di deporre le uova da cui si schiuderanno organismi che diverranno adulti solo dopo un certo periodo trascorso durante lo stadio larvale.
Questa è, in particolare, una prerogativa delle rane, di cui esistono più di 6mila specie in tutto il mondo. Ora, però, degli erpetologi dell’Università di Berkeley, in Usa, scoprono che esiste una specie che salta completamente la deposizione delle uova, per dare immediatamente vita ai girini, e quindi predisponendo l’organismo alla maturità senza passare per i classici tre stadi tipici degli anuri.
Una scoperta che conferisce ulteriore fascino al legame fra la posizione evolutiva di una certa specie e la sua attitudine riproduttiva; tenendo presente che esistono mammiferi (come i monotremi), concettualmente all’apice del traguardo evolutivo, che depositano uova, mostrando una spiccata originalità, ma anche primitività. La specie anfibia analizzata dagli studiosi americani risponde al nome di Limnonectes larvaepartus e abita alcune regioni della foresta pluviale indonesiana.
Gli scienziati sono giunti a questa scoperta dopo aver osservato un esemplare circondato da girini appena nati; avvalsosi, evidentemente, della fecondazione interna, prerogativa di solito appannaggio delle specie più evolute, dai rettili in poi. Si tratta di una piccola rana, lunga quattro centimetri per due grammi di peso, che vive nelle zone più umide della foresta, in piccoli corsi d’acqua o ruscelli.
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