Il direttore del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, Michele Lanzinger, così chiude l’anno delle celebrazioni della nascita del MUSE, che nel 2023 ha compiuto 10 anni di vita: «Se pensate che il museo sia una cosa che guarda al passato, non siete mai stati al MUSE, un museo che ha fatto dello sguardo verso il futuro la propria missione».
L’anno del decennale si è chiuso con 440.500 presenze. In 10 anni hanno varcato le porte del museo più di 4 milioni e mezzo di persone, consacrandolo tra i primi 15 musei italiani più visitati in assoluto e primo tra i musei scientifici.
Un museo dinamico, multiforme e innovativo
Controcorrente, sempre diverso e multiforme. Questi sono stati gli elementi che hanno dato forza all’affermarsi del MUSE nel panorama museale italiano. È un museo dinamico, multiforme e innovativo, agente di continua ricerca, non solo scientifica, un museo pubblico in continua evoluzione.
«Lo spazio espositivo del museo è particolare e, grazie al suo design, offre fin da subito una dimensione fisica di grande attrattività e confidenza» spiega il direttore.
A 10 anni dall’inaugurazione, il Presidente Stefano Zecchi evidenzia il nuovo percorso culturale di dialogo interdisciplinare del MUSE tra l’approccio scientifico e la dimensione umanistica. Una novità quanto mai necessaria per affrontare le grandi sfide della nostra contemporaneità. Per uno sviluppo sostenibile non solo ambientale ma anche umano, sociale, educativo.
Alla grande festa del decennale, lo scorso luglio, un videoracconto realizzato dalla vicepresidente Laura Strada ha ricordato le tappe più salienti dei 10 anni di attività del museo. Lo proponiamo qui di seguito.
Due grandi mostre
Il 2023 del MUSE si chiude con l’apertura di due mostre che proseguiranno fino a giugno 2024 e che segnano il carattere di un museo che spazia dalla scienza “dura” all’eclettismo di una contaminazione tra antropologia, scienze cognitive e archeologia:
“Quanto. La rivoluzione in un salto”
“Sciamani. Comunicare con l’invisibile”
La ricerca
Il settore ricerca e collezioni del MUSE può contare su ricercatrici e ricercatori che si cimentano in studi su Ambiente e paesaggio, Biologia della conservazione, Clima ed ecologia.
Per il 2024, il programma del settore ricerca si focalizza sui progetti di digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio mineralogico e minerario trentino (progetto GEOdi) e sul potenziamento degli studi di archeozoologia,
Per quanto riguarda la conservazione della biodiversità, l’impegno maggiore verrà speso sui progetti di biodiversità degli ecosistemi agro-silvo-pastorali e sulla conservazione e gestione dei mammiferi, in particolare per quanto riguarda la gestione dei carnivori, per i quali il MUSE è interlocutore privilegiato per i tecnici della Provincia autonoma di Trento.
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