In Italia, dal 2005 a oggi, è in aumento la superficie boschiva, cresciuta del 5%.
I boschi si estendono sul 36,4% dell’intera superficie nazionale, per un totale di 10,9 milioni di ettari.
L’aumento dei boschi è – secondo i dati diffusi nel corso della campagna L’Italia che rinnova – diretta conseguenza dello spopolamento e dell’abbandono delle campagne, fenomeno che ha toccato in maniera più o meno accentuata tutta l’Italia.
Legno seconda fonte energetica per il riscaldamento
Di pari passo con l’aumento dei boschi, cresce anche la percentuale di italiani che impiegano il legno e il pellet per il riscaldamento.
A oggi questa fonte energetica è scelta dal 21% della popolazione, preceduta solamente dal metano (56%). Il legno batte anche l’energia elettrica, distaccata in classifica di un punto percentuale (20%).
Per quanto riguarda, invece, le biomasse legnose, queste in Italia sono la prima fonte di energia rinnovabile.
I pro e i contro di questo materiale
Secondo uno studio elaborato da Agriforenergy, le emissioni di CO2 del legno sarebbero un decimo di quelle dal metano.
Il legno è una fonte di energia rinnovabile, dal momento che l’anidride carbonica che produce è compensata da quella che era stata assorbita dall’albero. La gestione dei boschi in Italia è rigidamente regolata per essere sostenibile: quello che si taglia è sempre meno di quello che ricresce.
Un sostituto perfetto ai combustibili fossili? Non ancora: le stufe a legna non di ultima generazione producono ancora molte polveri sottili Pm10 e PM2.5, estremamente dannose per la salute.
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