Sono 12 le Associazioni italiane (*) che hanno invitato il governo italiano a prendere una posizione chiara contraria al rinnovo per altri 10 anni proposto dalla Commissione UE per l’uso del glifosato, l’erbicida più utilizzato in Europa che, secondo numerosi studi scientifici, potrebbe provocare disturbi oncologici e aumentare l’insorgenza di patologie dello spettro autistico, oltre ad essere accertato il suo effetto di interferenza endocrina sugli esseri umani e il suo impatto sugli organismi degli ecosistemi acquatici.
Principio di precauzione
Un rischio per la salute dei cittadini e dell’ambiente di fronte al quale le Associazioni chiedono al Governo italiano di applicare con rigore il principio di precauzione laddove vi sia anche una piccola probabilità di rischio per la salute pubblica e per l’ambiente.
Oggi (12 ottobre) e domani, tutti gli Stati membri saranno chiamati a votare sulla proposta della Commissione europea di prorogare l’autorizzazione del glifosato per altri 10 anni. L’attuale autorizzazione, infatti, scade il 15 dicembre e affinché il diserbante possa continuare a essere utilizzato è necessario un voto favorevole della maggioranza del Consiglio dell’UE.
Alcuni Stati Membri hanno già apertamente dichiarato il loro voto. La posizione italiana è non chiara e l’Italia “potrebbe” votare a favore del rinnovo dell’autorizzazione del glifosato per altri 10 anni.
Questa posizione, così come quella della proposta Europea è inconcepibile e contraria ai principi su cui si fonda la legislazione europea in tema di tutela della salute e dell’ambiente.
Gli studi sulla pericolosità del glifosato non sono stati considerati o adeguatamente valutati dalle Agenzie europee (ECHA e EFSA) nella loro valutazione del rischio.
Inoltre, ogni ulteriore proroga del suo uso è in contrasto con quanto indicato dalle Strategie europee From farm to fork e Biodiversity 2030, che chiedono di puntare sulla sostenibilità ambientale dell’intero settore agroalimentare, tramite obiettivi come la riduzione del 50 per cento dei pesticidi chimici.
(*) ISDE Italia, CIWF Italia, Federbio, Greenpeace, Legambiente, LIPU, Pro Natura, Rete Semi Rurali, SLOWFOOD Italia, Terra Riavvia il Pianeta, WWCOF Italia, WWF Italia
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