È stato identificato per la prima volta in Italia il sierotipo 3 del virus della Blue tongue. La presenza è stata accertata dai laboratori di Virologia dell’IZSAM in un allevamento ovino di Trapani ed è stata immediatamente comunicata dal ministero della Salute all’Organizzazione mondiale della Sanità Animale (OIE).
La febbre catarrale degli ovini, più comunemente conosciuta come Blue tongue (BT), è una malattia infettiva dei ruminanti, non contagiosa, trasmessa dagli insetti. La BT è presente in africa, Europa, Nord e Sud America, Australia, Asia meridionale e Medio Oriente. La malattia si manifesta in forma grave in particolare negli ovini, con sintomi caratterizzati da infiammazione, congestione, edema a carico della regione della testa, emorragie e ulcere delle mucose. Il periodo di incubazione è tra 5 e 20 giorni; tra gli ovini la letalità può variare tra il 2% e il 30%.
Il virus che la provoca appartiene alla famiglia Reoviridae, genere Orbivirus, del quale si conoscono 24 sierotipi, la cui patogenicità è variabile. I sierotipi BTV-1, 2, 4, 8, 9 e 16 si sono susseguiti nel nostro Paese e nel continente Europeo e hanno provocato gravi epidemie nel bestiame e importanti perdite economiche nel comparto zootecnico. Invece, il BTV-3 non era mai stato segnalato in Europa in epoca recente. Il Nord Africa è l’origine principale dei virus della Blue tongue per il nostro Paese e per l’intero continente europeo.
La diagnosi è stata effettuata nei laboratori di Virologia dell’IZSAM (Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”) in collaborazione con il nuovo Centro di Referenza Nazionale per Sequenze Genomiche di microrganismi patogeni. La presenza del virus è stata dimostrata sia tramite la rilevazione degli anticorpi, sia attraverso l’amplificazione del genoma del virus tramite test molecolari specifici.
Studi molecolari condotti in IZSAM nel corso dell’anno avevano dimostrato la presenza di due varianti diverse dello stesso virus circolanti in Tunisia, vicino alle coste siciliane. I ricercatori in IZSAM erano quindi consapevoli che il BTV-3 sarebbe presto arrivato con gli insetti nel nostro Paese, così come già successo in passato con alcuni degli altri sierotipi provenienti dal Nord Africa. Per questo, nel corso del 2017, l’IZSAM ha sviluppato nuovi test molecolari specifici per il BTV-3 e protocolli innovativi di sequenziamento di nuova generazione, che hanno permesso, pochi giorni fa, l’identificazione tempestiva della variante BTV-3 trovata a Trapani.
Il virus della BT è trasmesso da insetti appartenenti al genere Culicoides, che depone le uova nel terreno umido o nella fanghiglia. Le zone umide, anche di piccole dimensioni, sono quindi quelle che permettono la riproduzione degli insetti vettori. Gli adulti di Culicoides rimangono nell’ambito di poche centinaia di metri dal luogo dove sono nati. Il vento, comunque può trasportarli passivamente anche per 100 chilometri.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com