Le fiamme stanno mettendo in ginocchio il Paraguay: negli ultimi giorni, infatti, numerosi incendi si sono riattivati nell’area del Monumento Natural del Cerro Chovoreca e nelle aree del dipartimento dell’Alto Paraguay.
I roghi sono alimentati anche dalle condizioni meteorologiche avverse con temperature nello stato sudamericano che hanno fatto toccare punte fino a 40 gradi centigradi, venti verso sud a 20 chilometri orari e il 16% di umidità relativa.
Dichiarare subito lo stato d’emergenza
Il dispiegamento di forze per limitare i danni causati dalle fiamme è stato da subito ingente: in coordinamento con l’Istituto Nazionale Forestale, il ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile, nella zona colpita dalle fiamme sono state schierate le forze militari per coadiuvare i vigili del fuoco.
«Chiediamo però di dichiarare lo stato di emergenza nazionale da parte del governo, al fine di incanalare le risorse necessarie per sostenere le azioni di antincendio, stanziate dal Segretariato dell’emergenza nazionale e dalle autorità competenti» spiega il WWF.
Crimini contro l’umanità per chi danneggia la Natura
Gli incendi che hanno lambito il Paraguay sono solo gli ultimi della lunga lista dell’estate di fuoco: oltre all’Amazzonia, sono andati in fumo le foreste indonesiane e quelle del Congo e dell’Angola.
Una situazione drammatica che richiede azioni concrete partendo anche dall’inasprimento delle pene. Proprio per questo, il WWF ha lanciato una petizione per chiedere che i danni contro la Natura siano trattati alla stessa stregua dei crimini contro l’umanità.
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