Qual è la situazione della zoodiversità nel nostro Paese?
Per cercare di fare luce sull’argomento e fornire una fotografia quanto più possibile aggiornata, il naturalista Armando Gariboldi ha realizzato questo reportage, partendo dalle fonti ufficiali e dalle pubblicazioni di settore.
Quello che ne emerge è un quadro tutto sommato positivo e incoraggiate, anche se non mancano alcune criticità.
Ecco la terza e ultima puntata dedicata all’argomento
Vi sono diversi segnali di speranza anche per le circa 250 specie di uccelli che nidificano in Italia. Per 37 di esse si registra un netto aumento delle popolazioni negli ultimi decenni, soprattutto per le specie legate agli ambienti umidi, dove le misure di protezione si sono dimostrate particolarmente efficaci (soprattutto con la tutela dei principali siti riproduttivi). Anche per alcuni rapaci diurni, come il falconi e gli avvoltoi che la persecuzione dell’uomo aveva fatto quasi scomparire quando le riteneva specie “nocive”, si segnalano diversi miglioramenti. Specie come il falco pellegrino o, sulle Alpi, il grande gipeto, sono sempre più comuni, mentre anche gli ambienti urbani vedono aumentare le presenze ornitiche. Rimangono, invece, in crisi molte altre specie e in particolare quelle legate agli ecosistemi agricoli.
Insomma la situazione della natura italiana e della sua fauna è sempre di pericolo (pensiamo, ad esempio, alla continua riduzione dei piccoli insetti pronubi come api e farfalle), ma all’interno di questo complesso panorama si cominciano a cogliere anche alcuni segnali positivi, che è doveroso e confortante registrare.
Qui trovate la prima e la seconda parte del reportage.
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