I cambiamenti climatici potrebbero portare allo scioglimento dei ghiacci, innescando una reazione a catena che farebbe innalzare il livello dei mari e metterebbe a serio repentaglio la sopravvivenza di un miliardo di persone stanziate sulle coste.
È uno scenario dai tratti apocalittici quello delineato dal recente report dell’IPCC, il panel scientifico sul clima dell’ONU.
Salvarsi entro il 2050
Secondo lo studio, se non si agisce in tempi brevi gli effetti dei cambiamenti climatici continueranno e saranno irreversibili anche nell’eventualità in cui il clima si stabilizzerà.
Una delle conseguenze più drammatiche riguarda i cambiamenti che si verificheranno negli oceani e nella criosfera, vale a dire ghiaccio marino e terrestre, ai poli e sulle montagne.
Lo scioglimento delle masse di ghiaccio potrebbe, infatti, portare a un repentino innalzamento del livello dei mari.
A farne le spese non sarà però solo l’uomo: alcune specie polari la cui sopravvivenza dipende dalla presenza del ghiaccio marino, come trichechi e pinguini, sono fortemente a rischio.
«La politica non può contraddire la scienza – ha commentato Stephen Cornelius, Capo della Delegazione WWF all’IPCC –. La posta in gioco è talmente alta che i leader mondiali devono agire ora per garantire un futuro al Pianeta e investire in tagli rapidi e profondi alle emissioni di gas serra per contenere il riscaldamento globale entro 1,5° C, incrementando, nel contempo e in maniera significativa, i finanziamenti per la resilienza e l’adattamento».
Cosa cambia se s’innalza il livello dei mari
Lo scioglimento dei ghiacciai montani influenzerà l’accesso delle persone all’acqua, ma avrà anche conseguenze sulla produzione di cibo, di energia e sulle attività economiche lungo interi sistemi fluviali, causando migrazioni di massa dalle zone maggiormente colpite.
Nell’immediato, le popolazioni più colpite saranno quelle vivono nell’Artico e che vedranno scomparire le loro fonti di sostentamento.
La sopravvivenza delle regioni polari, dei loro popoli e delle loro specie dipende dunque dalla nostra velocità ad agire.
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