Tempo fa parlavamo dei ragni che, a causa dell’effetto serra, stanno aumentando sempre di più le loro dimensioni. Oggi, invece, si scopre che anche i camosci stanno subendo le bizze del surriscaldamento globale; ma in senso contrario.
Stando, infatti, agli studi condotti da un team di scienziati della Durham University, le “capre di montagna” pesano, in media, il 25% in meno, rispetto agli individui della stessa specie che dimoravano fra le cime negli anni Ottanta.
Le ricerche mostrano che le temperature più alte provocano un cambiamento nella dieta e nelle abitudini degli animali, che riposano di più, mangiano meno, e quindi dimagriscono. Il fenomeno potrebbe in futuro compromettere l’esistenza dei camosci, che potrebbero non avere più riserve corporee a sufficienza per affrontare i rigidi inverni delle alte quote.
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