Cresce la preoccupazione per il diffondersi di malattie animali ad alto contagio in Libano e nei paesi limitrofi, dal momento che circa 1.5 milioni di rifugiati in fuga dal conflitto siriano hanno portato con loro un gran numero di pecore, capre, bovini e altri animali non vaccinati.
L’allarme è stato lanciato dalla FAO, che sta al momento portando avanti la seconda fase di una campagna per vaccinare quanti più capi di bestiame possibile nel paese. Tuttavia, tale obiettivo si prevede non facile per via delle difficoltà nel raggiungere alcune delle aree più remote del paese e nell’acquisire la fiducia dei contadini e dei pastori che vi risiedono.
I numeri dell’emergenza
La campagna di vaccinazione mira a ridurre il numero di animali che si ammalano o muoiono per malattie prevenibili, e a fornire protezione alle popolazioni vulnerabili che risiedono nelle aree rurali. Queste comunità stanno già vedendo un aumento delle pressioni sulle loro risorse naturali in conseguenza della crisi umanitaria in Siria. “Quasi 70mila mucche e circa 900mila tra pecore e capre potrebbero essere esposte al rischio di malattie trans-frontaliere, se lasciate senza trattamento” afferma il Ministro dell’Agricoltura Libanese. La FAO stima che oltre il 60% degli allevatori libanesi conta sugli animali da latte come prima fonte di reddito. Diverse malattie animali sono altamente contagiose e possono diffondersi molto rapidamente, provocando alti tassi di mortalità negli animali. Hanno pertanto serie implicazioni socio-economiche, a volte anche sulla salute pubblica.
Le tre principali malattie animali rilevate in Libano risultano la dermatite nodulare, l’afta epizootica e la peste dei piccoli ruminanti, anche conosciuta come “piaga delle capre”.
Info
Il progetto segue il riuscito programma di vaccinazione attuato l’anno scorso con lo scopo di arrestare il diffondersi di malattie animali. Entrambe le fasi sono state finanziate dal Dipartimento del Regno Unito per lo Sviluppo Internazionale (DFID).
La FAO sta facendo appello per raccogliere urgentemente 32 milioni di dollari per il Libano, come parte di un più ampio progetto regionale per assistere i residenti e i rifugiati in Iraq, Libano e Turchia.
di Luca Serafini
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com