È soltanto di pochi giorni fa la notizia che un esemplare di Caretta caretta, tartaruga marina tra le più comuni del Mediterraneo, abbia deposto le uova nella bellissima spiaggia della Pozzolana di Ponente a Linosa. Un rituale che si compie ogni anno: l’isola delle Pelagie è infatti uno dei pochi siti stabili di nidificazione della testuggine nell’intero Mediterraneo. Purtroppo però non ci saranno, come da 24 anni a questa parte, i volontari del rinomato Centro Recupero Tartarughe Marine a vigilare sul periodo di incubazione e schiusa. Il Centro è chiuso dal gennaio 2018 per inspiegabili ragioni burocratiche.
I motivi della chiusura del Centro
Sebbene Area Marina Protetta Isole Pelagie e Comune di Lampedusa e Linosa si stiano impegnando, in queste ore, per risolvere la situazione, sembra un intervento piuttosto tardivo considerato che ci troviamo già in piena stagione. Secondo le dichiarazioni rilasciate ad Agrigento Notizie dal sindaco Salvatore Martello, Area Marina Protetta e Comune hanno richiesto l’autorizzazione alla Regione Siciliana per la gestione del Centro, senza ancora aver ricevuto alcuna risposta. Non è pero ancora chiaro chi gestirà la struttura.
L’impegno dell’associazione Hydrosphera
Il CRTM è stato fondato nel 1994 da Hydrosphera, un’associazione che ha riunito biologi, naturalisti, veterinari ed appassionati della natura con l’obiettivo di creare un laboratorio unico nell’intero Mediterraneo, dove monitorare e curare tartarughe marine e cetacei. Un vero e proprio punto di riferimento che inoltre dal 2000 al 2017 è stato gestito in collaborazione con il Dipartimento Conservazione Natura del CTS, permettendo a decine e decine di giovani volontari provenienti da tutto il mondo di partecipare ai famosi campi di eco-volontariato organizzati ogni estate. In quasi 25 anni di attività, l’associazione ha sempre messo a disposizione risorse umane e finanziarie senza gravare economicamente sulle casse comunali, avendo contribuito fattivamente a creare un polo di eccellenza che diversamente non esisterebbe. Una forma di collaborazione, quella con il Comune di Lampedusa e Linosa, che l’associazione vorrebbe continuare a mantenere, ma su cui l’ente non è riuscito ancora ad esprimersi chiaramente. L’associazione dunque lancia un appello pubblico, tramite una petizione su change.org, attraverso cui chiedere non solo la riapertura del Centro al più presto ma anche la riassegnazione della gestione. È giusto del resto che la responsabilità di cure e salvaguardia dei siti di nidificazione delle tartarughe venga affidata a personale competente e soprattutto con una lunga esperienza pregressa proprio nella piccola isola siciliana.
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