Sono immagini sconcertanti quelle che arrivano dall’isola francese di Mayotte. Immagini crude, diffuse dall’organizzazione Sea Shepherd e che abbiamo deciso di non mostrarvi. Questi scatti, raccolti negli scorsi giorni, mostrano una terribile mattanza compiuta ai danni di alcune tartarughe marine che erano giunte sull’isola per deporre le uova.
Gli animali sono stati uccisi a colpi di machete mentre risalivano la spiaggia. I volontari di Sea Shepherd, che in quel momento stavano pattugliando la zona, hanno cercato di fermare i bracconieri, che sono però riusciti a fuggire dalla spiaggia lasciandosi dietro machete, coltelli e una tartaruga massacrata agonizzante.
Il giorno seguente la portata della carneficina è stata chiara: sono state trovate quattro teste di tartarughe sulla stessa spiaggia, sepolte sotto dei sassi ma rese visibili dalla marea che si ritirava. Due delle teste si crede che appartengano a tartarughe uccise meno di 24 ore prima e le altre due ad animali uccisi nelle settimane precedenti.
Nessun controllo contro i bracconieri
Secondo i dati del gruppo locale REMMAT (Réseau Echouage Mahorais de Mammifères Marins et de Tortues Marines), nel 2016 circa 230 tartarughe sono state vittime dei bracconieri. Per quanto riguarda il 2015, invece, il dato è ancora più alto: si stima che siano state oltre 300 le tartarughe uccise. I numeri, però, potrebbero essere ancora più grandi, come riferiscono gli stessi volontari: «Si tratta solo di una stima, resa possibile dalle ossa e dalle altre tracce rinvenute»,
Ma come è possibile una tale carneficina? Semplice: mancano completamente i controlli. L’esempio più lampante della carenza di regole ce lo offre la riserva marina di Saziley, un luogo dove le tartarughe nidificano e che rappresenta un bene essenziale dal punto di vista dell’ecologia e del turismo. Tuttavia, nonostante la sua importanza, si tratta di un luogo privo di sorveglianza, dove il bracconaggio mette a rischio la sopravvivenza delle tartarughe.
L’Operazione Nyamba per salvare le tartarughe
Per cercare di proteggere le tartarughe un ruolo cruciale lo gioca la stretta collaborazione con le popolazioni locali.
Per questo, Sea Shepherd ha annunciato il lancio dell’operazione Nyamba, termine che significa tartaruga in lingua mahorais. I volontari pattuglieranno attivamente le spiagge, al fine di prevenire atti di bracconaggio. «Desideriamo collaborare con tutti coloro che a Mayotte vogliono lavorare per preservare quanto rimane di un inestimabile patrimonio naturale che dobbiamo preservare per il suo valore intrinseco e per le generazioni future», ha spiegato Lamya Essemlali, Coordinatrice Nazionale di Sea Shepherd France e leader della campagna Operazione Nyamba.
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