Il 25 marzo capi di stato, ministri e rappresentanti di 46 Paesi si riuniranno a Kasane, in Botswana, per concordare azioni decisive contro il bracconaggio e il traffico di fauna selvatica.
Il summit di Kasane prosegue l’impegno storico preso a Londra nel febbraio 2014 con la firma, assieme ai principi Charles e William, della “London Declaration on The Illegal Wildlife Trade”.
La battaglia contro il commercio illegale di fauna selvatica è solo all’inizio, infatti in Africa è in corso una vera e propria guerra contro gli animali che miete anche vittime umane: negli ultimi 10 anni sono stati uccisi dai bracconieri 1.000 ranger dei parchi e il traffico di fauna selvatica finisce per innescare un ciclo di instabilità che aumenta la povertà e minaccia la sicurezza regionale e internazionale.
Will Travers Obe, Presidente della Fondazione “Born Free”, partendo per Kasane, ha dichiarato: “Le questioni sono complesse e non ci si può aspettare di sconfiggere il bracconaggio da un giorno all’altro, ma con la Dichiarazione di Londra sono stati fatti passi avanti significativi, comprese nuove stringenti leggi in un buon numero di Paesi”.
Il meeting di Kosane darà modo ai rappresentanti dei paesi firmatari della Dichiarazione di valutare l’impatto delle misure prese finora e di determinare cosa sia ancora possibile fare di più efficace. Inoltre, sarà l’occasione per Paesi come il Sudafrica, la Tailandia e l’India, che non hanno sottoscritto la Dichiarazione di Londra, per farsi avanti ed entrare nel progetto.
di Luca Serafini
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