Approvando la Nature Restoration Law (NRL), l’Unione Europea ha varato la più importante legge sul ripristino della natura mai promossa dall’UE. Si tratta di un punto di svolta tanto atteso quanto ambizioso per implementare azioni coese capaci di rispondere alla crisi climatica, rallentare la perdita di biodiversità e rispettare gli impegni internazionali assunti in materia di clima e ambiente.
L’obiettivo è di ripristinare il 20% degli ambienti marini e terrestri europei entro il 2030 e quasi tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050.
Cosa comporta la Nature Restoration Law per mari?
In particolare, il 93% dell’area marina europea è soggetto a diverse pressioni causate dalle attività umane, come pesca, turismo, traffico marittimo e sviluppo costiero. Delle oltre 17.000 specie animali e vegetali che abitano il Mar Mediterraneo, il 40% si trova oggi in cattive condizioni di sopravvivenza.
Per gli ambienti marini si tratta di un’opportunità imperdibile, che può favorire un’azione combinata sia di ripristino attivo degli habitat chiave, come barriere coralline e prateria di Posidonia oceanica, sia di ripristino passivo, con misure volte a ridurre varie forme di inquinamento marino e minimizzare gli impatti delle attività di pesca distruttive.
Gli interventi legati alla Nature Restoration Law, infatti, possono ripristinare le aree di riproduzione e di crescita degli stock ittici, generando un beneficio a cascata anche per le zone circostanti, che si riflette in un miglioramento dei servizi ecosistemici garantiti dal mare per la nostra vita e per il benessere della società, in termini di risorse, regolazione, ma anche a livello culturale e di supporto.
Non da meno, ripristinare gli ambienti marini degradati significa aiutare l’adattamento della società al cambiamento climatico, limitando i danni determinati dagli eventi meteorologici estremi, dall’innalzamento del livello del mare e dall’erosione costiera.
L’impegno di Worldrise
Mariasole Bianco, esperta di conservazione marina e Presidente di Worldrise, l’organizzazione no-profit che da oltre un decennio agisce per la conservazione efficace dei mari italiani, ha confermato: «Questa legge ci riporta sulla giusta rotta per assicurare un futuro migliore per il nostro mare e per tutti noi che dipendiamo dalla sua salute ed è perfettamente in linea con il lavoro che con Worldrise stiamo portando avanti per la conservazione efficace di almeno il 30% dei mari italiani entro il 2030. A oggi, soltanto il 10% dei nostri mari è protetto e, di questa percentuale, solo lo 0,06% presenta una comprovata efficacia di gestione; c’è ancora molto lavoro da fare per tutelare il Pianeta Blu, ma se lavoriamo insieme possiamo farcela!».
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