Lo scenario rimanda subito alle bibliche piaghe d’Egitto: stormi di locuste che devastano i raccolti, lasciando dietro di sé solo distruzione e miseria.
Questa volta, però, non si tratta dell’Antico Testamento, ma di una circostanza che potrebbe verificarsi nell’immediato futuro. A lanciare il monito è stata la Fao, che avverte che i recenti cicloni e le piogge torrenziali potrebbero favorire il ritorno delle locuste del deserto.
I territori interessati sono quelli dell’Africa Nord – Occidentale, del Corno d’Africa e dello Yemen, paese già martoriato da una sanguinosa guerra civile.
“Eventi meteorologici estremi, tra cui piogge torrenziali come quelle portate dai cicloni tropicali Chapala e Megh, hanno il potenziale di innescare un aumento massiccio del numero delle locuste -ha spiegato Keith Cressman della Fao -.Le piogge forniscono un terreno umido favorevole alla deposizione delle uova che, a loro volta, hanno bisogno di assorbire acqua per crescere. Le piogge, inoltre, permettono la crescita rigogliosa della vegetazione di cui le locuste hanno bisogno per nutrirsi e per ripararsi. In queste zone, gli effetti di un’infestazione di locuste del deserto possono essere devastanti sulle colture e sui pascoli e di conseguenza minacciare la sicurezza alimentare”.
L’impatto di uno sciame di locuste, infatti, può essere devastante: composti da decine di milioni di esemplari, gli sciami – quando c’è vento favorevole – possono percorrere la distanza di 150 chilometri ogni giorno. Il loro ritmo di prolificazione è elevatissimo: le femmine possono arrivare a deporre fino a 300 uova nel corso del loro ciclo vitale. Un esemplare adulto, che mediamente pesa due grammi, ogni giorno può consumare una quantità di cibo fresca pari al proprio peso corporeo. Uno sciame di medie dimensioni, insomma, mangia la stessa quantità giornaliera di cibo consumata da 35mila persone.
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