Passiamo giornate intere ad ascoltare musica, a volte la scegliamo noi, in altre occasioni, come ad esempio nei centri commerciali, viene fatta passare come sottofondo, capace, se scelta con attenzione, di indurci ad acquistare di più. La musica ha il potere di accompagnare i nostri stati d’animo come fosse la colonna sonora di un film. È in grado di stimolare il buon umore e la creatività, di motivare gli allenamenti sportivi, di accompagnare i momenti di relax o meditativi. Ogni giorno scopriamo gli effetti terapeutici della musica, del suono, della vibrazione nella nostra vita.
Sapevate che la musica classica “allegra” può stimolare il nostro pensiero divergente, ossia la capacità creativa? Per comprendere meglio questo passaggio emotivo e cognitivo è spontaneo chiedersi: cosa intendiamo, al giorno d’oggi, con creatività?
Il pensiero divergente
In molte realtà lavorative la creatività è considerata una competenza molto apprezzata, un valore aggiunto che accentua le potenzialità di problem solving.
Negli anni ’60 lo psicologo americano Guilford volle sviluppare degli strumenti statistici in grado di evidenziare le capacità del ragionamento e dell’evoluzione creativa, definendo così il pensiero divergente, ossia la capacità di sviluppare più soluzioni originali, riorganizzando gli elementi e strutturando così nuove idee.
Per definire il pensiero divergente secondo la teoria di Guilford dobbiamo valutare i cinque aspetti del pensiero: l’originalità, la capacità di produrre molte idee, la flessibilità, l’elaborazione e la capacità di valutare la più pertinente.
Nel corso della storia la creatività, specie in campo lavorativo, è stata una prerogativa limitata alla genialità di pochi. Nel mondo di oggi, lo sviluppo di idee e innovazioni creative sono sicuramente un fenomeno ascendente e correlato alle funzioni attivanti della musica come dimostra uno studio condotto dall’ateneo napoletano e pubblicato sul Journal of Phycopathlogy.
I poteri della musica classica allegra
In un articolo scientifico del 2017, scritto da Sam Fegurson e Simone Ritter, viene evidenziato un potenziale sorprendente. Lo studio ha evidenziato come l’ascolto di brani di musica classica allegra – che possiamo definire così quando sono ad alto grado di eccitazione ed incrementano lo stato d’animo positivo – abbia la capacità di aumentare la flessibilità del pensiero in antitesi al silenzio o ad altri ascolti di tipo narrativo.
L’esperimento è stato eseguito con l’ascolto di 4 brani musicali di diversa tipologia durante una proposta di pensiero creativo.
Alternando motivi classici definiti allegri (come l’Allegro molto della Sinfonia n°1 di Mozart o l’Allegro con brio di Beethoven) ad altri lenti e riflessivi oppure ritmati o tristi è stato possibile testarli secondo la grammatica valutativa delle cinque caratteristiche ispirate dai principi di Guilford. Questo processo ha determinato che l’ascolto di musica classica serena e allegra, rispetto a condizioni di silenzio assoluto o di altri motivi musicali, manifesta un sensibile aumento del pensiero divergente, ovvero della capacità creativa di risolvere problemi e questioni.
L’utilizzo della musica è alla portata di ognuno di noi, possiamo pertanto sperimentare e testare le nostre capacità creative in ogni momento.
Attiviamo pertanto la nostra creatività scegliendo di ascoltare un brano di musica classica allegra che possa ispirarci, perché è certo che la fantasia e le nostre ispirazioni generate dall’ascolto di buona musica possono aiutarci a superare questo particolare momento sociale e storico. La creatività aumenta la nostra autostima e ci rende più forti nell’affrontare le piccole e grandi sfide quotidiane. Buon ascolto!
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