A 76 anni, la vita di Esmond Bradley Martin era ancora avventurosa e piena di rischi. Da poco rientrato in Africa dopo un viaggio in Myanmar, l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la lotta al bracconaggio si stava preparando a mettere nero su bianco le sue scoperte sulle nuove tratte del traffico illegale di avorio e corno di rinoceronte. Ma purtroppo la sua attività è stata brutalmente interrotta: uno sconosciuto si è intrufolato nella sua casa di Nairobi in Kenya e lo ha accoltellato. Non si conoscono ancora le cause dell’aggressione e non è possibile escludere a priori che l’assassinio sia stato frutto di una banale rapina, evento tutt’altro che raro nella città africana. I dubbi però rimangono, dato che l’investigatore ambientale americano, in oltre quarant’anni di lotta al bracconaggio, ha avuto modo di crearsi molti nemici a causa delle sue indagini sul campo.
Una vita per l’ambiente
Ma chi era Bradley Martin e perché il suo lavoro era così importante ai fini della conservazione di elefanti e rinoceronti africani? La sua era principalmente un’attività investigativa, dato che conosceva i bracconieri in Africa e i trafficanti di corni e zanne nei mercati asiatici; si era più volte spacciato egli stesso per commerciante del settore, per entrare in contatto con i vari esponenti di questo ambiente sommerso. Ed era così riuscito a identificare meglio come sia strutturato il traffico, nascosto com’è tra le pieghe della corruzione politica e della connivenza di tanti importatori, sparsi tra Africa orientale, penisola arabica e sudest asiatico; aveva fotografato i frutti del commercio illegale e i principali mercati neri, aveva approfondito la conoscenza dei mandanti e dei trasportatori coinvolti e, nondimeno, aveva cercato di capire i mercati che ancora acquistavano zanne di elefante e corni di rinoceronte a peso d’oro.
Lotta all’avorio cinese
Era un profondo conoscitore del mercato cinese, ed era stato in gran parte merito suo se il gigante asiatico aveva deciso il bando totale delle importazioni di avorio, divieto ancora parziale ma che sarà totalmente operativo nel 2021. Anche il bando sulle importazioni legali di corno di rinoceronte in Cina, avvenuto nel 1993, è in gran parte dovuto alle ricerche dell’americano. Nel 2017, per la ONG Save the Elephants Martin aveva pubblicato, insieme con la collega Lucy Vigne, un dettagliato rapporto che testimoniava come in Cina il mercato dell’avorio fosse in netto declino. Le nuove frontiere del commercio illegale di questi prodotti sono oggi Laos, Vietnam e quel Myanmar da cui era appena tornato e su cui stava concentrando le sue ultime indagini.
La rotta dei soldi del bracconaggio
La principale testimonianza lasciataci da Esmond Bradley Martin è il suo viaggio nel cuore del bracconaggio in Africa, dove si caccia, e in Asia, dove si compra: per capire un sistema bisogna osservarlo dall’interno, comprendere i suoi meccanismi e che cosa lo mantiene in vita. E purtroppo, quello che il coraggioso Martin ha realizzato, è che alla base del bracconaggio c’è la povertà: nonostante il crollo del mercato, ancora oggi un corno di rinoceronte può valere più di 5000 dollari, una coppia di zanne di elefante anche decine di migliaia. Tanti, tantissimi soldi che ancora oggi fanno gola a molti e tengono in piedi un sistema che rischia di farci perdere per sempre i giganti della savana.
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