Un importante segnale a favore dell’ambiente arriva dalla Commissione Europea, che sul territorio dei Paesi membri ha vietato l’uso all’aperto di tre pesticidi neonicotinoidi: imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam.
Si tratta di un primo, importantissimo, passo avanti tanto per la salute dei cittadini quanto per la tutela della biodiversità. I pesticidi neonicotinoidi infatti, rappresentano uno dei maggiori rischi per la sopravvivenza degli insetti impollinatori.
Rischi ridotti ma non eliminati
La decisione di vietare l’uso di questi composti chimici all’aperto riduce i rischi ma non li elimina.
«È necessario continuare la battaglia affinché si arrivi al bando totale di queste sostanze – ha spiegato il WWF, che nelle scorse settimane ha lanciato la Campagna BeeSafe per chiedere politiche europee più stringenti per la tutela delle api -. Lasciando in commercio queste molecole per le produzioni in serra, infatti, non solo non si esclude il rischio di contaminazione dell’ambiente esterno ma anche l’utilizzo illecito. È quindi urgente predisporre un sistema di controlli efficaci che preveda anche sanzioni adeguate per chi non dovesse rispettare il divieto di utilizzo in campo aperto».
L’importanza dell’impollinazione
La posta in gioco è davvero alta perché di certo non si può rischiare di perdere le api: l’impollinazione è uno dei servizi ecosistemici più importanti per il nostro benessere e per la nostra economia. Quasi il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore dipendono dall’impollinazione animale.
Non solo: si stima che, delle 1.400 cultivar che nel mondo producono cibo e prodotti dell’industria, l’80% richieda l’impollinazione da parte di api domestiche e selvatiche ma anche di vespe, farfalle, falene, coleotteri e di vertebrati come uccelli e pipistrelli.
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