Per fotografare il giaguaro è necessario seguirlo nel suo habitat naturale, fatto di paludi e canali. Il modo migliore per farlo è da una piccola canoa a motore con la quale risalire le vie d’acqua in cerca dei segnali della sua presenza.
Il giaguaro è un ottimo nuotatore e spesso si avventura in acqua. Quando fotografo gli animali lo faccio accostandomi a loro il più possibile per cogliere espressioni e sguardi che stando lontani sarebbe difficile catturare.
Ho quindi chiesto alla mia guida di manovrare la canoa in modo da avvicinarsi molto. Siamo riusciti ad arrivare a meno di dieci metri di distanza. Il giaguaro se ne stava là, tranquillo, a fissare l’obiettivo.
Dopo un paio di minuti è risalito sulla sponda del fiume, sparendo nella fitta vegetazione. Qualcuno mi ha chiesto se ho avuto timore, ma in quei momenti si è talmente concentrati sul tipo di foto che si vuole realizzare che non c’è tempo per provare paura. Più che altro, è stata dura vincere le resistenze della guida. In più di una occasione, infatti, ci siamo trovati talmente vicini a un esemplare, che abbiamo seriamente temuto potesse saltare sulla canoa, oppure rovesciarla con un colpo di zampa, come qualche volta in passato è accaduto.
Dati di scatto: 300mm, 1/640s, f7.1, iso 1100, flash
Simone Sbaraglia, fotografo e autore
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