Viviamo più a lungo,
ma con minor esattezza
e con frasi più brevi.Viaggiamo più veloci, più spesso, più lontano
e torniamo con foto invece di ricordi.(Del non leggere, W. Szymborska)
Così scrive in una sua poesia Wisława Szymborska. Non stiamo parlando di reportage, di importanti servizi sulla Natura, i quali hanno bisogno di ottime fotografie per insegnare (e in questo La Rivista della Natura ne è modello) .
Qui si parla del nostro rapporto quotidiano con l’esistenza. Siamo circondati da un mondo meraviglioso, per taluni aspetti inspiegabile. Ed è diventato molto più semplice spostarsi da un posto all’altro; conoscere varie parti del mondo; andare in vacanza, per chi può, alle Maldive o in Florida, oppure nel Salento. Ma da un nostro semplice viaggio delle ferie estive o invernali, per breve che possa essere, torniamo sempre con qualcosa in più? Diventiamo più “ricchi”? Oppure al nostro ritorno abbiamo solo 2 Giga di foto da scaricare e la noia di tornare alla routine? In pratica, torniamo con dei ricordi che possano alimentarci? E non per vivere di nostalgia, non è quello che la poetessa spera; ma per assaporare il momento nell’istante in cui lo viviamo. Perché spesso perdiamo l’attimo per mettere a fuoco una foto da scattare o per preparare il selfie.
Quando abbiamo la fortuna di andare in luoghi speciali, come può essere anche la montagna dietro casa con i suoi bellissimi boschi, che non hanno nulla da invidiare alle foreste dei documentari; ebbene quando visitiamo la Natura, anche se l’abbiamo raggiunta in fretta, anche se è una meta di vacanza, facciamo una foto in meno, assaporiamo l’atmosfera e viviamo quello che poi sarà un ricordo stupendo. Ne vale la pena.
Wisława Szymborska (1923-2012), fu poetessa e saggista polacca, ponendo grande attenzione nelle sue poesie alle cose semplici e quotidiane, trasmettendo una grandissima gioia di vivere e una contagiosa gioia di scrivere, come si intitola una sua poesia.
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