Che sia per questioni etiche, di salute o ambientali, le proteine vegetali sembrano essere amate da molte persone e, forse, sono destinate ad assicurarsi una fetta sempre più consistente all’interno della nostra dieta.
Le alternative vegetali ai prodotti a base di proteine animali danno sempre più nell’occhio ogni qualvolta entriamo in un supermercato, bar o ristorante. Non abbiamo più molta difficoltà a trovare del latte vegetale, una brioche senza burro né uova, un ragù vegetale o un burger privo di proteine animali.
I leader nel settore sono senza dubbio gli Stati Uniti dove, di recente, sono nate alcune compagnie californiane che producono ogni genere di prodotto sostitutivo della carne: burger, nuggets, salsicce e molto altro.
È assodato che l’industria alimentare non mette in commercio nulla che possa non essere gradito dal consumatore e, questo ci fa pensare che molte grandi compagnie a livello mondiale stiano proprio puntando su linee di prodotti a base vegetale dalle quali vedono un profitto destinato a durare.
Tradizione e gusto
In molti si chiederanno il perché di trasformare prodotti carnei, che possiedono una lunga storia di tradizioni alle spalle, in alimenti puramente vegetali. Sicuramente le abitudini e il gusto giocano un ruolo fortissimo nella nostra quotidianità e nell’appagare il senso di piacere che il cibo ci può dare. Di certo un aiuto non guasta nel momento in cui ci si voglia orientare verso una dieta che accolga sempre più proteine vegetali. Eliminare completamente un alimento a cui siamo legati può comportare un sacrificio psicologico, ed è qui che intervengono i sostituti della carne; avvicinandosi ai sapori della nostra tradizione questi possono aiutare gli affezionati alle proteine animali a rendere una transizione meno difficoltosa e senz’altro più piacevole.
Burger vegetali vs animali
«Rimuovere le proteine animali dalla catena di produzione significa affrontare quattro grandi problematiche legate all’allevamento intensivo di bestiame» spiega Ethan Brown, CEO della Beyond Meat (dall’inglese: al di là della carne), compagnia di Los Angeles che dal 2009 si occupa di produrre alimenti 100% vegetali dal sapore e consistenza simili alla carne. La Beyond Meat vuole dimostrare che non è necessario rinunciare al gusto se si desidera mangiare in maniera sostenibile e senza implicare il sacrificio di animali. Ma quali sono le problematiche di cui Brown parla? Con dati documentati da studi e ricerche scientifiche, la Beyond Meat sostiene che le proteine vegetali possano: migliorare la salute dell’uomo, ridurre l’impatto sul cambiamento climatico, diminuire lo sfruttamento delle risorse naturali e ridurre lo sfruttamento di animali per scopi alimentari. Uno studio condotto dall’Università del Michigan indica come un burger prodotto dalla Beyond Meat comporta un risparmio del 99% di acqua, 93% di terreno, 90% di gas serra e 46% di energia rispetto a un classico burger di manzo.
Leonardo DiCaprio, CEO della Leonardo DiCaprio Foundation, che da anni si dedica alla protezione e benessere dell’ambiente e, Bill Gates, filantropo e fondatore insieme alla moglie della Bill & Melinda Gates Foundation, sono investitori ufficiali della Beyond Meat, nella quale hanno visto una potente misura contro il depauperamento delle risorse e le emissioni di gas serra alla portata di mano dei paesi sviluppati.
Far fronte alla brama di carne
«Vogliamo essere in grado di nutrire la popolazione nel 2050, vogliamo farlo in un modo che non distrugga il pianeta» dichiarano gli scienziati della Impossible Foods «e vogliamo farlo in modo sostenibile e sicuro». La Impossible Foods, compagnia di Redwood City, California, fondata nel 2011 dal biochimico Patrick O. Brown, è nata con l’obiettivo di produrre una carne completamente vegetale che non impieghi animali o danneggi il pianeta e, risponda alla crescente domanda di carne da parte di una popolazione in crescita. Creazione della Impossibile Foods è stato il cosiddetto burger impossibile o Impossible Burger, che nulla ha da invidiare al classico burger di manzo. Ciò che rende la carne così deliziosa sarebbe il gruppo eme, un complesso chimico contenente un atomo di ferro fondamentale per la vita che troviamo per esempio nei nostri globuli rossi. Ciò che i ricercatori di Impossible Foods hanno fatto è stato prelevare il gene della leghemoglobina, una proteina che si trova nelle leguminose, dalle radici di piante di soia e inserirlo in un lievito geneticamente modificato. Il lievito fermentando produce una grande quantità di gruppo eme che viene poi isolato e aggiunto a un composto costituito principalmente da proteine del grano e delle patate con il quale si fanno gustosissimi burger, polpette e macinato per pasta rigorosamente vegetali.
Il piacere di un burger in compagnia
Arriviamo ora alla domanda: un burger vegetale come l’Impossible Burger è più salutare di uno di carne? La Impossible Foods risponde mettendo nero su bianco i valori nutrizionali e gli ingredienti dei suoi prodotti. Il contenuto proteico è elevato, il colesterolo è assente, ma si riscontra una quantità di grassi saturi pari a 14 grammi per un burger da 113 grammi, circa come quella di un burger tradizionale. È necessario chiarire che non dobbiamo intendere questi prodotti alternativi come alimenti imprescindibili per una dieta sana ed equilibrata, si tratta semplicemente di un surplus a cui per gusto e consuetudine preferiamo non rinunciare. «Alcuni dei nostri momenti più magici vissuti in compagnia avvengono attorno a un piatto di carne […]. Sono momenti speciali e non vogliamo che finiscano» spiega la Impossible Foods.
Se godersi qualche momento di puro piacere culinario in compagnia significa gusto assicurato, nessuna vittima, meno spreco di risorse ed emissioni ridotte, allora burger vegetale sia.
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