Si dice spesso che gli animali sono in grado di prevedere in anticipo l’arrivo dei terremoti. Quella che forse in molti crederanno essere una leggenda metropolitana ha, invece, un fondamento di verità.
A spiegare il perché di questo fenomeno è uno studio condotto dall’Anglia Ruskin University.
Gli animali, in particolar modo cani, gatti, mucche e uccelli, sarebbero in grado di captare la presenza nell’aria degli ioni positivi rilasciati nell’aria dalle rocce, che vengono poste sotto stress dall’imminente movimento tellurico.
La ricerca è stata condotta in Perù, zona ad alto rischio terremoti. Analizzando il comportamento di alcuni animali, in particolare quelli che vivono sotto terra, si è mostrato che questi comparivano ansiosi prima delle scosse, proprio perché rilevavano un concentrazione anomala di ioni positivi.
La ricerca ha mostrato come questo cambiamento sia recepito dagli animali fino a tre settimane prima che l’evento abbia luogo.
I risultati dello studio sono stati confermati anche dalle variazioni della ionosfera, che permangono fino a otto giorni dopo il sisma.
È possibile, quindi, utilizzare gli animali come spie per annunciare i terremoti e salvare vite umane?
La risposta, in questo caso, parrebbe essere negativa: gli animali rispondono a una grandissima quantità di stimoli – come ad esempio gioia, paura e fame – e risulta difficile capire se l’agitazione è prodotta proprio dalla percezione di un imminente terremoto, oppure da altri fattori.
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