Nome
Gruccione (Merops apiaster)
Descrizione
Si tratta di una delle specie più appariscenti dell’avifauna italiana. La sua colorazione ricorda quella di un uccello tropicale. La gola è gialla, bordata di nero, le parti inferiori sono verde-blu, il capo e il mantello sono castano marrone con sfumature dorate sulle scapole, ali e coda sono verde azzurro.
Fenologia
In Italia è migratrice regolare, estiva e nidificante.
Habitat
La specie frequenta ambienti aperti e assolati, con vegetazione arborea e arbustiva scarsa o discontinua.
Si rinviene soprattutto in pianura e bassa collina fino a circa 600 m di quota, dove caccia attivamente grossi insetti volanti (Imenotteri, Odonati, Ortotteri e Lepidotteri).
La frequentazione di altri ambienti è spesso limitata dalla disponibilità di condizioni adatte allo scavo delle gallerie nido. Quindi dalla presenza di substrati sabbiosi o sabbioso-argillosi, di origine naturale (argini fluviali, dune, scarpate, frane) o artificiale (terrapieni, scavi anche temporanei e cumuli di sabbia, cave).
Distribuzione
Il Gruccione nidifica in un’ampia e continua fascia di territorio. Si va dall’Europa centro-meridionale (dalla Penisola Iberica ai Paesi dell’Est europeo), alle regioni meridionali dell’ex-Unione Sovietica, fino all’Asia Minore e all’Africa nord-occidentale. Meno frequente e irregolare risulta la nidificazione nei paesi dell’Europa centro-settentrionale e del Baltico.
L’areale di svernamento è localizzato nelle regioni dell’Africa tropicale e in Arabia. In Italia le stime più recenti indicano una popolazione nidificante di 4.000-6.000 coppie. Circa i due terzi delle coppie nidificanti risultano distribuite in Sardegna.
Stato di conservazione
La specie ha uno stato di conservazione sfavorevole in Europa. Negli ultimi due decenni la popolazione italiana ha mostrato una sostanziale stabilità nelle aree tradizionali di nidificazione: Sardegna e litorale ed entroterra tosco-laziale. Inoltre, si registra una tendenza all’incremento numerico e all’espansione nella Pianura Padana e nelle regioni adriatiche e meridionali, compresa la Sicilia. Il fenomeno di espansione sembra essere in relazione al verificarsi di estati calde e asciutte che favoriscono lo sviluppo e l’attività dei grossi insetti predati dal Gruccione.
Su scala nazionale, i fattori di minaccia comprendono la distruzione o la progressiva modificazione degli ambienti di nidificazione e la riduzione di prede a causa dell’uso di insetticidi nelle attività agricole.
A livello locale, oltre al disturbo antropico in prossimità delle colonie, un fattore limitante può essere rappresentato dalla distruzione dei nidi e dalle uccisioni illegali da parte degli apicoltori come forma di lotta contro la predazione delle api domestiche.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri
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