Sappiamo che le api, oltre ad essere degli insetti stupendi e degli esempi per l’essere umano, sono fondamentali per la nostra sopravvivenza. Sì, da alcuni esserini così piccoli dipende moltissimo … a ciascuno le proprie responsabilità. Le api rispettano sempre i loro compiti e non scappano dalle loro responsabilità, ma noi? Custodi del Giardino dobbiamo evitare di diventare custodi di un deserto; dobbiamo essere testimoni non di luoghi di abbandono, ma di vita.
Fortunatamente si alzano molte voci in difesa delle api; voci che con sensibilità ci informano sulla situazione reale e sui motivi della loro importanza.
Del resto, sin dall’età classica, le api sono protagoniste inaspettate di alcuni fra i più bei brani della letteratura.
Propongo una stupenda poesia di Mariangela Gualtieri: la poetessa sa cogliere elementi essenziali del nostro rapporto con le api: forse le nostre mani indiscrete non devono più frugare nelle trame misteriose dell’alveare, ma bussare cortesemente alle loro porte, ringraziare questi insetti per la loro musica di grandi sfere e godere (ricambiando) della loro movimentata luce.
Inoltre, come sempre, dopo la meditazione della bellezza, propongo la sua difesa attiva.
Le api tessevano
di miele un’invisibile rete.
Vibravano accese.
Le abbiamo viste palpitare nervose
volarci introno, attaccare
le nostre mani indiscrete –
frugavamo nelle trame misteriose
dell’alveare. Le api a me parevano
discese dalla mente prodigiosa
d’un animale celeste
a me parevano cantare
una musica di grandi sfere
disegnare il sigillo della voce
che le ha create. Le api sono simili
alle stelle, se le guardo per bene
se le adoro, in quel loro
essere di polvere d’oro, in quella
loro movimentata luce.
Mariangela Gualtieri
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